Sarno: lavoratori “Splendente” presidiano Umberto I Nocera

I lavoratori della Soc. Coop “La Splendente” di Sarno, che si occupa dei servizi di pulizia e sanificazione di ambienti, strutture e plessi istituzionali e/o socio-sanitari, questa mattina, hanno organizzato un presidio davanti all’ufficio del direttore sanitario del plesso ospedaliero di Nocera Pagani presso l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Motivo della protesta è la riduzione del numero di ore settimanali, utili ad eseguire i servizi di sanificazione presso il reparto di oncologia e onco-ematologia dell’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani. Il quale, per la tipologia di cure che offre ai propri pazienti, richiederebbe particolare intensità nell’esecuzione del servizi igienico-sanitari. L’orario di lavoro è stato ridotto da 35 ore settimanali a 24. Il taglio è stato deciso dalla direzione sanitaria del centro ospedaliero tramite una comunicazione diretta ai lavoratori e alle sigle sindacali che li rappresentano, indicando tra le cause di questa rimodulazione di orario, la necessità di abbattere i costi e di applicare una sorta di spending review per dare maggiore respiro alle casse ed evitare una ulteriore contrazione economica che potesse ripercuotersi a danno dei pazienti. Su questa decisione assunta dalla direzione sanitaria c’è stata la ferma opposizione da parte del sindacato “Fesica Confsal” che rappresenta e tutela i diritti dei lavoratori della Coop “La Splendente”, la quale esegue i servizi di pulizia e sanificazione presso l’ospedale di Pagani da circa 10 anni. Una decisione che va nettamente in contrasto con la posizione di polo d’eccellenza che l’ospedale “Tortora” ha assunto per la cura dei malati di cancro e di tumore. “Il direttore sanitario – ha dichiarato il sindacalista della Fesica Confsale, Fabio Colasante – dovrà renderci noto per quale motivo, la Coop “La Splendente” ha subito questo taglio di orari, laddove in altre strutture ospedaliere si è verificata, al contrario, una rimodulazione strutturale e gestionale dei servizi di pulizia e sanificazione che ha permesso di mantenere invariato il numero di 34-35 ore settimanali”. “Riteniamo – continua Colasante – che la riduzione dell’orario di lavoro risulterebbe dannosa per pazienti che, essendo sottoposti a terapie immunodepressive, hanno bisogno di un ambiente salubre e pulito nel quale trascorrere il tempo necessario alle cure oncologiche. I nostri lavoratori, con 24 ore settimanali, in alcuni casi addirittura ridotte a 18, non possono garantire un servizio efficiente ed efficace in un contesto che richiede una particolare cura ed attenzione per lo stato di salute di questi pazienti”. La Fesica Confsal ha anche precisato che lo stato di agitazione messo in atto dai lavoratori, non riguarda un “capriccio” col pretesto di ottenere un ritocco salariale con la previsione di un aumento dovuto all’eventuale incremento dell’orario di lavoro. Tali indicazioni sono state supportate anche dai responsabili di altri reparti ospedalieri, in particolare dai dottori D’Arco e Califano del reparto di oncologia, dal dott. Mirabella del reparto di anatomia patologica e dal dott. Giordano del reparto di blocco operatorio e chirurgia. Di comune accordo, i citati responsabili dei vari settori ospedalieri, hanno inviato al direttore sanitario D’Ambrosio la richiesta di un immediato intervento per la risoluzione di questa delicata vertenza. Dal canto suo, D’Ambrosio, ha convocato le parti per un tavolo di concertazione che si terrà venerdì prossimo 6 giugno al fine di discutere e cercare eventuali soluzioni da adottare in merito alle richieste presentate da sindacati e lavoratori. A tal proposito, è intervenuto anche il segretario provinciale della Fesica Confsal di Salerno, Agostino Arguto. “E’ scandaloso – ha riferito Arguto – che per risparmiare, in termini economici, si rinunci a un servizio di sanificazione essenziale per il reparto di oncologia dell’ospedale di Pagani. I tagli dovrebbero essere effettuati in altri settori, non in quelli in cui è richiesta una particolare attenzione. La segreteria provinciale si schiera al fianco dei lavoratori e assumerà una posizione ferma e decisa sulla necessità di riportare l’orario di lavoro alle 35 ore settimanali, come stabilito dal contratto”. Dopo la convocazione annunciata dal direttore sanitario D’Ambrosio il presidio si è sciolto in attesa dell’incontro del prossimo 6 giugno.