Salerno: Giovi, ritorna la Festa della Madonna dei Campi

Rita Occidente Lupo

E la Festa della Madonna dei Campi, ritorna ad allietare le colline giovesi ed a sorridere a quanti, specialmente nel mese mariano, si rivolgono alla Vergine in cerca di grazie. La ricorrenza tinge di colore i monti circostanti e plaude a quanti attendono l’evento, per vivere giornate all’insegna della spensieratezza e della religiosità. Dal 31 maggio al 9 giugno, i momenti religiosi s’intersecheranno con quelli ludico-ricreativi. Una proposta che,  oltre a rivisitare la sana gastronomia, coniuga l’attenzione su antichi riti medioevali. Infatti, dalle cronache del tempo, che coniugano fantasia popolare e leggenda, la genesi dell’evento. Una fanciulla bistrattata dalla matrigna, cenerentola di soprusi, alla quale una Bella Signora apparve in un dirupo, come a colmarla della serafica pazienza esercitata nell’assecondare le costanti vessazioni della megera. Il suo sorriso, senza sorta di provocazione, contagioso! A tal punto, che la matrigna pensò che l’imposizione di filare, arbitrasse l’animo lieto della giovane, contrariamente a quello della figlia legittima, sempre corrucciata. Fu così che l’arte di filare fu sperimentata anche dalla seconda faniculla, che ebbe modo di vedere anche lei una Bianca Figura a valle. Col tempo, l’associazione con la Vergine, appellata appunto Dei Campi, per il luogo agreste in cui la vicenda svolta. Giovi, frazione collinare, guarda da lontano alcuni rigurgiti metropolitani e resta a sonnecchiare d’inverno, tingendosi d’euforia con i primi sprazzi primaverili. Di qui il folklore, che anche I Castellani, gruppo autoctono, porteranno alla festa come sempre. Ancora per quest’anno, Raduno d’auto d’epoca e Pedalate in bici, tra musica e cibi della tradizione. Alla pasta e fagioli al tegamino, trippa, panini ripieni e farciti con milza, salsicce. Nei giorni 6-7-8 giugno, la XXV Sagra del Catanazzo, piatto povero, a base d’alimenti della terra: pomodorini, piselli, tra generoso vinello. Punta di diamante, il lunedì 9 giugno, la tradizionale sfida tra l’angelo ed il diavolo. La piccola Giorgia Santoro, appesa ad un filo di circa 10 m., sotto gli occhi di un’accorsata piazza, con battute dialogiche, intenta a respingere tra le fiamme il vetusto Sabato Santoro, accecato Diavolo! Un’eco evidente al culto micaelico, alla lotta tra il bene ed il male, sfogliando  agiografia e ricordo dei tempi. Appuntamento per tutti, a partire dal 31 maggio, alla Parrocchia di Santa Croce e San Bartolomeo, retta da don Salvatore Aprile, per vivere serate all’insegna della spiritualità e dell’allegria.

2 pensieri su “Salerno: Giovi, ritorna la Festa della Madonna dei Campi

  1. Ricordo che già da bambino solevo recarmi al campo di giovi per assistere a “‘O Vuolo ‘e l’angelo”. Era davvero una grossa impresa perché quel tratto che portava da Sant’Eustacchio al campo di Giovi era davvero impraticabile. Era una specie di fiumiciattolo denso di dirupi e di grosse pietre e bisognava vare grande attenzione dove si mettevano i piedi per proseguire il cammino, ma noi ragazzi, ed anche i grandi non ci facevamo caso, perché c’importava ad arrivare in tempo per assistere l’angelo sospeso di un filo ad una quindicina di metri che, con un accorgimento, lo facevano spostare in avanti , dando l’ impressione che volasse su quel filo, mentre il diavolo
    recitava la propria da quella specie di infero la sua infernale lotta contro il bene dell’angelo ma che , alla fine, aveva la peggio e piombava da vero demonio nelle fiamme ardenti.
    Talvolta andavo con la famiglia scalando da torrione il Masso della signora unitamente a mio padre che era fitografo e che doveva fare prima il suo mestiere con quella macchina a tre piedi che sviluppava le foto istantanee ,così come si usava un tempo .Faceva tantissime fotografie alle famiglie che dopo la funzione del volo dell’angelo, approfittavano a fare il picnic sulle medesime colline. Noi aspettavamo che mio padre finisse di fare il suo lavoro per iniziare a pranzare anche noi su qualche solco del masso della signora. Per noi piccoli ed anche per i grandi era un momento di grande felicità, anche perché in quei tempi non esistevano altri divertimenti come esistono oggi. Cordialità, Alfredo Varriale .

  2. DAVVERO TOCCANTE, E SICURAMENTE UNA BELLA ESPERIENZA DA VIVERLA ANCHE OGGI E FARLA CONOSCERE AI NOSTRI FIGLI.
    RICORDO MOLTO BENE QUEI MOMENTI, DOVEVA ESSERE ED ERA UNA GIORNATA DI FESTA VOLUTA A TUTTI I COSTI, DOPO LA FUNZIONE DELL’ANGELO SI CI INCONTRAVA TUTTI NELLA FAMOSA SELVA PER IL PIC NIC, DOVE SI MANGIAVA A GRANDE ABBUFFATA, SI BALLAVA CON QUEI FAMOSI GIRADISCHI DEGLI ANNI 60, PER POI ROTOLARE NELL’ERBA, INSOMMA DIVERTIRSI.
    DEVO DIRE PURTROPPO OGGI, E’ RIMASTO SOLO UN BEL RICORDO LONTANO.

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