Il nuovo suono inglese

Lucio Santoro

Tra il 1989 e 1990 nasce house ambient, genere a metà tra acid house ed ambient, che influenza in maniera decisiva alcuni ambiti della techno, e deve le sue origini agli Orb e i Klf. Il primo tentativo è “A Huge Ever Growing Pulsating Brain That Rules from the Centre of the Ultraworld”; In questo periodo il gruppo è composto da Alex Paterson e Jimmy Cauty, che lascia il gruppo nel 1990 per continuare a lavorare con il collega Bill Drummond, con il quale collabora già da diversi anni, con diversi nomi  (Justified Ancients of Mu Mu, The Timelords). Cambiano nuovamente nome in Klf (Kopyright Liberation Front) e pubblicano il disco “Chill Out”, concept album su un viaggio fantastico attraverso l’America, ricco dei più disparati campionamenti, dai belati delle pecore, a voci rubate ad Elvis ad altri. Il genere poi viene definitivamente codificato da Peterson, che  mantiene il nome The Orb, con” The Orb’s Adventures Beyond the Ultraworld ” e continua il lavoro iniziato con Cauty. Parallelamente l’lP “Frequencies” degli LFO (Low Frequency Oscillator) pubblicato nel 1991 dalla warp records, rappresenta la primissima risposta inglese alla techno di Detroit, detta anche bleep techno. Con suoi soni a metà tra la tecno e l’acid e le velocità che si alternano in brani più veloci, carichi di energia che ci trascina verso un inevitabile moto, più lenti che trasformano il suono in qualcosa di più profondo, creando non troppo rilassate ambientazioni tecnologiche. Tutti questi artisti da Lfo, Klf, Orb e Nightmares on Wax pongono le basi per l’techno ambient che trova nei: Black Dog, Aphex Twin, Autechre e Future Sound of London la sua progenie. La casa discografica warp, intorno alla quale gravitano tutti questi nomi, introduce per la prima volta il concetto di IDM (Inteligence Dance Music), naturale evoluzione della techno ambient, con la compilation “Artificial Intelligence” che vuole essere, come ricorda anche il sottotitolo, una musica eletronica d’ascolto. La copertina perfettamente in linea con la filosofia dell’intera compilation, rappresentante un robot comodamente seduto su una poltrona intento ad ascoltare album dei Pink Floid o kraftwerk.