C’era una volta…

Padre Oliviero Ferro

C’era una volta, e forse c’è ancora, un giovane di nome MAPENDO (amore). Viveva da solo nella sua capanna in mezzo alla foresta. Si sentiva solo. Nessuno sapeva che lui abitava vicino a un grande baobab. Finchè un giorno si disse:”sono stufo di stare solo. Mi devo inventare qualcosa. Ecco. Mio nonno tanti anni fa mi raccontava che da qualche parte nella foresta c’era una sorgente speciale. Lui ci era andato una volta e era tornato allegro e felice. Chissà se anch’io ci potrò andare un giorno”. E cominciò a pensare che cosa poteva fare per attirare tanta gente alla ricerca di questa sorgente. Cominciò à tagliare le erbe tutto intorno e cos’ ricavò una bella piazza. Poi fece delle tettoie con le foglie delle banane. Con il bambù costruì dei sedili e dei tavoli. Si riposò un attimo, bevendo il succo dolce della noce di cocco. Ma non bastava. Piano piano liberà il sentiero dalle erbacce fino al limite della foresta così che tutti potevano passare comodamente. Ormai il sole era tramontato e lui era veramente stanco. Si disse che il giorno dopo avrebbe pensato ad altre cose. Si coricò sulla sua stuoia e cominciò a sognare. Era in strada verso la sorgente, ma non riusciva a capire dove si trovasse. Ecco: aveva capito che cosa mancava. Bisognava fare delle frecce, dei cartelli che indicassero la strada giusta, ma da solo non ce l’avrebbe fatta. Il mattino dopo, si alzò presto presto e si diresse al villaggio vicino, dove c’era ancora qualche suo amico. Spiegò loro il suo progetto e disse loro di fare dei cartelli con tutte le tecniche che conoscevano: cuoio, foglie di banano, scorze di piante, ferro battuto,ecc. E su ognuno di questi dovevano scrivere:”Ti stai avvicinando alla sorgente della giovinezza”. Tutti si misero al lavoro e in  breve tempo tutto fu pronto. Cominciarono a posizionare i cartelli, partendo dall’inizio della foresta fino alla capanna di MAPENDO. Intanto lui, insieme a qualcun altro, cominciò a preparare una mappa per arrivare alla sorgente. Però, si disse, che non doveva essere una cosa semplice. Ci volevano delle prove, delle attività, per vedere fino a che punto i visitatori erano interessati. Ne inventarono di tutti i colori. Era qualcosa di speciale. Ormai mancava poco. E così cominciò la campagna pubblicitaria. Chi girò per i villaggi, radunando la gente nella piazza del mercato. Chi, invece, con il tam tam, trasmise le notizie fino ai villaggi più lontani. Il grande giorno si avvicinava. Mapendo e i suoi amici erano eccitati per la grande avventura che stava per incominciare. Uno di loro si era messo all’inizio della foresta per accogliere i visitatori che stavano arrivando, desiderosi di fare la grande scoperta. E così, piccoli gruppetti, iniziarono a seguire le frecce e dopo poco arrivarono nella grande piazza di Mapendo. Lui li accolse con gioia. Offrì loro del latte di cocco fresco, delle banane fritte e il succo di maracuja,(frutto della passione). Dopo essersi ben riposati, spiegò loro che ora veniva il più bello e dovevano essere pronti a tutto per arrivare alla sorgente. Ogni gruppetto ricevette una busta con le attività da svolgere. La giornata era ancora lunga, ma si preannunciava entusiasmante. Qualcuno di fronte alle difficoltà si chiedeva se ne valeva la pena. Ma i più coraggiosi incoraggiavano gli altri. Finchè, non si sa come, verso sera, quando la luna stava per arrivare con le stelle, i primi sentirono un rumore fresco e allegro. Era la fonte della giovinezza,? si chiesero. “Sì” rispose Mapendo che li aveva preceduti. “Ma dovete superare ancora un’ultima prova prima di dissetarvi. Ognuno di voi prenda questa foglia di banana e vi avvolga tutte le cose buone che ritiene di aver ricevuto da Dio, insomma i talenti. Ma tutti, senza dimenticarne nessuno”. Come fare, si chiedeva qualcuno. Poi uno dei più anziani disse che bastava guardare in fondo al proprio cuore e lasciarsi guardare negli occhi e tutto sarebbe diventato più facile. “Ora” continuò Mapendo “prendete il vostro piccolo pacchetto e buttatelo nella fontana. Perché? In quell’acqua, tutto si mescolerà e ognuno, bevendola, potrà ricevere i doni anche degli altri e si sentirà sempre giovane e pieno di gioia. Chi vuole incominciare?”. Un po’ spingendosi, un po’ pensierosi, tutti si avvicinarono,anzi qualcuno si tuffò dentro. E qualcosa di meraviglioso stava accadendo. Ognuno si sentiva felice, più ricco di come era venuto. Infatti, condividendo, si riceve, si dà la gioia e la si riceve. Mapendo era felice. Non si sentiva più solo, perché attraverso di lui tanti altri avevano trovato la gioia. Non avevano pensato solo a se stessi, ma avevano condiviso. Ognuno si addormentò vicino alla fontana. Ci pensarono le stelle a chiudere loro gli occhi e la luna li accarezzò dolcemente.