Salerno: M5S su dirigenza Asl

L’interrogazione parlamentare, presentata al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute in data 19 febbraio 2014 (A.C. 4-03629), relativa all’assunzione di iniziative normative, nel rispetto dell’autonomia delle Regioni, al fine di meglio disciplinare le procedure di selezione per l’affidamento di incarichi, in particolare con riferimento alla nomina del Direttore Amministrativo dell’ASL di Salerno, ha suscitato la difesa di Squillante a mezzo stampa con dichiarazioni del tipo: “Queste sono le solite critiche anche sterili che si ricevono quando si ricopre un incarico importante. Un po’ di stile e buona cortesia in queste vicende. La Regione diede l’OK“. Considero queste affermazoni del tutto prive di contenuti. Un manager pubblico, dovrebbe rispondere ai cittadini e non ad un esponente politico che ha il dovere di accendere la luce su vicende buie nelle quali nessuno mette “il naso” e che consentono a questa politica di continuare a fregarsene dell’opinione di chi da loro da vivere. La Regione Campania, considerando le affermazioni del Direttore Generale che pone l’ente governativo al centro della questione scaricandone addosso le responsabilità di vigilanza e controllo, ha gli stessi doveri del Dirigente generale dell’ASL di Salerno di trasparenza ed imparzialità verso i cittadini. Se viene meno anche il controllo su atti emessi da Enti locali palesemente in contrasto con la normativa vigente, non si capisce chi dovrebbe vigilare al buon funzionamento della macchina pubblica. Possibile che per ottenere il rispetto della legge si deve sempre far ricorso alla magistratura? Non sarebbe più civile se gli organi preposti al controllo facessereo meglio il loro dovere? Ebbene ho presentato, a mezzo Posta Elettronica Certificata, la richiesta di revoca nomina in autotutela al Direttore Generale dell’ASL di Salerno e per conoscenza anche al Presidente della Regione Campania, con cui si richiama tutta la normativa in materia, ivi il CCNL, il D.Lgs. 150/2009, il D.Lgs. 165/2001 e la L. 97/2001. L’auspicio che la normativa venga migliorata affinché in questo Paese si proceda con scelte meritocraticamente sempre più trasparenti, attraverso nomine non più personali, ma con strumenti che diano maggiori possibilità a chiunque abbia i titoli ad occupare un posto manageriale. Nel frattempo non possiamo altro che stare con “il fiato sul collo” e vigilare sull’operato pubblico, facendo capire ai Dirigenti che i cittadini sono informati ed hanno il dovere di ottenere risposte e chiarimenti degni di rispetto.

Silvia Giordano