‘Salerno capitale per i Marò d’Italia’

Emanuela Centanni

La manifestazione ‘Salerno capitale per i marò d’Italia’ si è tenuta lunedì 3 marzo presso il Salone dei Marmi di Palazzo di Città con la straordinaria partecipazione della dott.ssa Packy Memoli, presidente dell’associazione Prima Luce e consigliere comunale, l’avv.Antonio Cammarota, consigliere provinciale e comunale, i familiari dei due marò, il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, la prof.ssa  Angela Di Stasi, docente di diritto internazionale dell’università di Salerno e la presenza delle autorità civili e militari. L’evento teso a festeggiare il 70°anniversario di Salerno capitale sostiene allo stesso tempo la vicenda dei marò, i fucilieri di marina detenuti da due anni in India senza imputazione, senza condanna e processo .Proprio nel Salone dei Marmi, Packy Memoli, si riunì il primo governo:” I salernitani, consapevoli di vivere un momento unico ed occasionale, sentirono l’orgoglio di ospitare il governo italiano”e quest’orgoglio si riflette nell’associazione Prima Luce che ha promosso l’evento insieme all’associazione La nostra libertà al fine di entrare nella vita dei due marò. Si vuole mettere in rilievo il dolore delle loro famiglie con un elogio alle donne dei marò che hanno il compito fondamentale di proseguire la loro lotta con coraggio, tenacia e perseveranza, un dolore che non si risolve mai in un banale vittimismo ma si erge a simbolo di una questione irrisolta da cui nessun italiano può esimersi. L’accusa mossa ai due marò di terrorismo deve essere letta e considerata come un’accusa al nostro paese che fa male a tutti e bisogna assumersi il dovere morale di non lasciare i due marò in India, di non far sì che l’indifferenza si trasformi in violenza. I nostri marò sono le fiaccole che illuminano il nostro paese” le parole conclusive della Memoli che ha ceduto la parola prima a Cammarota, poi a Di Stasi per  illustrare la questione giuridica in chiave tecnica fornendo un profilo dettagliato del complesso quadro internazionale. Agli interventi, frapposti a vibranti esibizioni musicali, seguita la consegna della targa ricordo delle associazioni ai due familiari dei marò e il padre di Salvatore Girone con voce commossa e dimessa ha volto i suoi ringraziamenti per l’evento. Infine il sindaco ha terminato la manifestazione con un discorso  richiamando alle coscienze il senso del dovere e delle istituzioni, dei diritti e non delle prevaricazioni: i due marò sono simboli di cui possiamo sentirci fieri”.