Mercato San Severino: “Operazione Avalanche”

Anna Maria Noia

Ha riscosso grande successo e consenso di pubblico, l’iniziativa promossa venerdì 21 febbraio presso il centro sociale dal locale Lions Club, il cui responsabile è Antonio Ariano: alla presenza di docenti e allievi delle scuole del territorio, in particolare dell’istituto “Virgilio” – retto da Luigia Trivisone, partecipe alla manifestazione – alcuni esperti in materia storica hanno sviscerato gli importanti avvenimenti legati alla arcinota “Operazione Avalanche” – evento chiave e svolta di vita rientrante nell’ambito della seconda guerra mondiale. Il titolo e tema della kermesse, infatti, recitava: “Operazione Avalanche a Mercato S. Severino”. Tra gli illustri relatori, ricordiamo lo stesso Ariano, Giancarlo Tiano – insegnante al “Virgilio” – Antonio Palo – referente per il Museo dello sbarco e Salerno capitale – e Nicola Oddati, dell’Università di Salerno. Ad introdurre – per i saluti istituzionali – l’assessore alle Politiche Culturali Assunta Alfano. Hanno inoltre partecipato alcuni rappresentanti del reggimento cavalleggeri Guide di Salerno, interessati in prima persona dall’argomento trattato nel convegno. L’evento, patrocinato dal Comune di Mercato S. Severino, ha inteso ripercorrere i “fatti”, gli episodi salienti di questa cruciale e fatidica operazione militare che ha reso importante il nome di Salerno, della Campania ma anche di S. Severino agli occhi degli storici e della Storia; tanti gli aneddoti raccontati con passione ma anche con una certa tristezza, sebbene con coraggio, da alcuni intervenuti: i “giovanotti del ‘43” – in sala durante il dibattito. L’auditorium del centro sociale ha visto poi animarsi gli astanti nel corso della proiezione di filmati attinenti questo importante momento storico; gli esperti hanno discusso della ricostruzione degli avvenimenti che hanno preceduto e/o seguito lo sbarco a Salerno proprio quell’8 settembre 1943 che ha segnato per sempre la vita del popolo italiano – nella fattispecie campano e salernitano! In particolare ci si è riferiti a S. Severino, in quell’epoca paese commerciale e rurale, costituito da gente semplice ma anche – in un certo senso – di “eroi” improvvisati. Gli studenti dei vari indirizzi di studio hanno mostrato attenzione e curiosità nei confronti di quanto espresso dai relatori, entusiasmandosi al racconto di queste campali giornate di guerra, alla fine del triste tunnel della guerra. Ciò, un modo per aiutare i “profani” di tali materie, soprattutto le nuove generazioni, a comprendere meglio tanti accadimenti e vicende che sembrano ormai dimenticati, riposti nell’oblio.

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