Cannabis, coltivazione casalinga, anche in Italia?

di Rita Occidente Lupo

L’anno, chiuso sul dibattito acceso per la legalizzazione della cannabis, il cui uso e consumo, ampiamente diffuso in Uruguay, primo Paese a renderne la fruizione autorizzata. Ora, anche il Colorado, in una corsa all’oro verde, da parte di produttori, commercianti e consumatori. Voltando le spalle all’ illegalità che, da 25 anni, ha tentato di scampare, soprattutto i giovani, da tale fenomeno devastante. Che mette il dito nel mercato delle droghe leggere, eliminando lotte preventive e quanto seminato per snidare il fenomeno. In Colorado, la legalizzazione della vendita fino a 28 grammi, per quanti hanno compiuto 21 anni e la coltivazione in casa, fino a 6 piantine, non oltre 12 a famiglia, rischia di far guardare alla capitale Denver, come alla novella Amsterdam. In tanti a richiedere licenze commerciali a riguardo anche se, nei negozi, la cannabis più cara che in strada, quasi il doppio. Comunque i fautori della legge convinti che, in tal modo, si  sottrarrà una grossa fetta di mercato alla criminalità giacchè anche privati cittadini potranno coltivare in proprio l’erba su scala ridotta, rivendendola a gruppi di consumatori, sotto il controllo dello Stato. Tenendo presente che la cannabis rappresenta il 70% del consumo di droghe in Uruguay circa 200.000 consumatori su 3.500.000 abitanti fanno riflettere attentamente sulla portata emendativa.

 

Un pensiero su “Cannabis, coltivazione casalinga, anche in Italia?

I commenti sono chiusi.