Salerno: Nencini incontra socialisti del Sud

Francesca Carrano

Si è svolto stamane  a Salerno il secondo work shop organizzativo  del Partito Socialista Italiano guidato dal Senatore Riccardo Nencini.  Dopo il primo incontro, svoltosi a Bologna la scorsa settimana,  amministratori e dirigenti del PSI, circa 350 di tutto il Sud Italia, si sono riuniti quest’oggi per  una giornata di lavoro politico-amministrativo.  Tanti i temi  trattati a partire dal Congresso del Partito Socialista Europeo che si svolgerà a Roma tra il 28 febbraio e il 1 marzo prossimi, voluti dal PSI e dal PD e che sarà il momento per rinnovare i quadri dirigenti del PSI. A seguire, tematiche delicate per la nostra Regione, il problema del giacimento sottoutilizzato dei beni culturali campani, tra crolli e commissariamenti (il riferimento è ai casi del Teatro San Carlo, Pompei e Paestum), rischiano di rimanere abbandonati a se stessi, nel degrado e senza una programmazione gestionale efficiente che ne comporti la ristrutturazione e la salvaguardia. Presenti Marco Di Lello, presidente dei deputati socialisti, Enzo Maraio, assessore al Turismo del Psi al comune di Salerno, i consiglieri regionali socialisti campani Gennaro Oliviero, Gennaro Mucciolo e Corrado Gabriele. Un  PSI che si rinnova ma con un’identità ben  chiara e che punta sull’unità dell’Europa,  sull’Alleanza Atlantica, la  cooperazione con i Paesi del Mediterraneo e la conseguente assunzione di nuove responsabilità nella regolazione dei flussi migratori e nella capacità di intercettare al meglio le rotte commerciali ed economiche che si stanno sviluppando. Turati nel 1929 sognava gli “Stati Uniti d’Europa”, oggi si possono sognare gli “Stati Uniti del mondo”. E poi ancora contrasto ai cambiamenti climatici, energia pulita, risparmio energetico ed efficienti sistemi di smaltimento dei rifiuti sono obiettivi dell’agenda socialista. Si deve superare il bicameralismo perfetto e passare ad una Camera legislativa e a una Camera delle Regioni. Attenzione al  Sud, il Mezzogiorno è la parte dell’Italia che ancora soffre dei ritardi nello sviluppo  e dove le risorse comunitarie devono essere usate meglio. Al sistema delle elargizioni da parte delle casse dello Stato alle imprese si deve sostituire l’investimento pubblico per infrastrutture, servizi, formazione e ricerca. Occorrono nuove strategie per invertire la rotta e uscire dal declino costruendo non uno “Stato che fa, ma uno Stato che fa fare”. Un partito che si fonda su laicità, pluralismo e libertà. La laicità dello Stato, che è una caratteristica fondamentale della democrazia liberale, deve promuovere diritti civili, riconoscimento delle unioni di fatto. Il programma socialista chiede la revoca al Vaticano dell’esenzione Ici a favore delle attività commerciali con annessa cappella di culto, la ripartizione truccata dell’8 per mille, il finanziamento delle scuole confessionali, paritarie private o private che siano. Nessuna guerra di religione. Ciò che è rivendicato dai laici, credenti e non credenti, sono le stesse condizioni esistenti nei principali paesi europei tra Stato e Chiesa. I socialisti, si impegnano a portare avanti nel Parlamento, eletto il 13 aprile, con rigore, coerenza, principi di onestà e giustizia sociale, di sicurezza.