San Mango Piemonte: Noe, sequestrato centro sversamento abusivo
I Carabinieri del NOE di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, unitamente a quelli della locale Stazione Carabinieri di San Cipriano Picentino, a San Mango Piemonte, hanno apposto i sigilli di sequestro ad un’area comunale adibita a sito di stoccaggio temporaneo dei rifiuti solidi urbani ovvero a centro comunale di raccolta dei rifiuti solidi urbani, area di diretta gestione comunale. In particolare, i Carabinieri del NOE unitamente ai militari della Stazione del luogo, hanno effettuato un sopralluogo presso il centro di raccolta dei rifiuti solidi urbani, finalizzato alla verifica del rispetto della normativa ambientale nella gestione del medesimo centro. In esito all’attività investigativa i Carabinieri dello speciale reparto a Tutela dell’Ambiente hanno accertato che sull’area vi erano stoccate diverse quantità e qualità di rifiuti, quali rifiuti urbani, in cumulo per alcune decine di metri cubi, depositati direttamente sul suolo, diversi cassonetti in ferro visibilmente danneggiati, alcuni pneumatici di autovetture fuori uso, beni ingombranti quali mobili in legno, materassi, poltrone ed altro, beni durevoli come frigoriferi e televisori fuori uso. Inoltre, sempre direttamente depositato sul suolo un cumulo di rifiuti speciali di alcuni metri cubi costituito da materiale bituminoso proveniente dalla scarifica del manto stradale; ancora, due cassoni entrambi contenenti rifiuti urbani indifferenziati, di cui uno completamente pieno di rifiuti, un cumulo di rifiuti speciali per alcuni metri cubi, depositati sul suolo, costituiti da inerti derivanti da attività di costruzione e/o demolizione, quali mattoni, mattonelle, cemento, marmo, imballaggi in plastica, imballaggi in ferro ecc.. Inoltre, depositati sul suolo, diversi cumuli di rifiuti urbani costituiti da sfalci di potatura provenienti dalla manutenzione del verde pubblico e rifiuti provenienti dallo spazzamento stradale. Infine, in due punti dell’area oggetto del controllo dei Carabinieri del NOE, è stata notata la presenza di residui di rifiuti inceneriti al suolo, seppure non è stato visivamente possibile identificarne la tipologia di quelli combusti. I rifiuti descritti sono risultati privi di alcuna copertura e completamente esposti agli agenti atmosferici ed al dilavamento delle acque meteoriche con pericolo, quindi, di inquinamento delle matrici ambientali naturali. L’intera area è risultata essere sprovvista di alcun sistema di regimentazione delle acque meteoriche di dilavamento che, trasportando con sé elementi residuali inquinanti (anche passivi) connessi con l’esercizio dell’attività, e miscelandosi con gli stessi, perdono la loro connotazione originaria di fenomeno naturale, neutro per l’ecosistema, per acquisire, invece, per qualità e caratteristiche, gli elementi tipici dei reflui industriali, manifestandosi potenzialmente dannose per l’ambiente. Dai successici accertamenti dei Carabinieri del NOE è emerso che la realizzazione e l’utilizzazione dell’area comunale di San Mango Piemonte, quale centro di raccolta dei rifiuti solidi urbani avveniva in assenza della prescritta autorizzazione e senza possedere i requisiti tecnico gestionali di cui all’allegato I al D.M. 08.04.2008 ed in particolare non è dotata di idoneo sistema di gestione delle acque meteoriche e di quelle provenienti dalle zone di raccolta dei rifiuti con pericolo di inquinamento del terreno circostante. Difatti è emerso che il sito individuato come centro di raccolta comunale non risultava rispondente ai requisiti indicati dal DM 08.04.2008 per essere escluso dal regime ordinario ma che necessitava invece della prescritta autorizzazione regionale potendo essere di per sé classificato alla stregua degli impianti di smaltimento e/o recupero dei rifiuti per i quali continua a rendersi necessaria l’autorizzazione regionale.Una persona, dirigente comunale, è stata deferita in stato di libertà ai magistrati della sezione reati ambientali della Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno per la violazione emersa in ordine al reato previsto dal D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente), in particolare dell’art.256, per avere realizzato e gestito un sito di stoccaggio, quale messa in riserva in attesa di recupero ovvero deposito preliminare in attesa di smaltimento, in assenza della prescritta autorizzazione, nonché per aver effettuato attività di smaltimento di rifiuti, mediante incenerimento a terra, in assenza della prescritta autorizzazione. Pertanto, in esito all’attività ispettiva ed alla luce di quanto accertato, l’area, infatti, oltre ad essere gestita senza la prevista autorizzazione, risulta priva dei requisiti minimi di salvaguardia delle matrici ambientali, della mancata realizzazione di un adeguato sistema di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento, nonché della mancata copertura a tenuta dei rifiuti atta a contrastare gli agenti atmosferici, i Carabinieri dello speciale reparto a Tutela dell’Ambiente, al fine di assicurare la prova del reato, nonché impedire che lo stato dei luoghi potesse essere mutato e che l’attività illecita potesse protrarsi ulteriormente, ritenuta inoltre la necessità di evitare alterazioni e dispersioni delle prove, hanno proceduto al sequestro di un’area comunale di circa 4000mq interessata dalla presenza dei descritti rifiuti.