Elia Nese, cantore del Cilento ha pubblicato altre due “perle”

Alfonso Mariano

Due ulteriori stupende pubblicazioni di Elia Nese, che fanno seguito alle precedenti raccolte: “Frammenti di fatti veri”, “Faccia tosta”, “Realtà e fantasia”, “Sulla scia delle emozioni”, “Palpiti di vita” ed a quelle in dialetto:  “A lo paiese mio” e “Tiembi belli re na vota”, “Proverbiando… Acrosticando”, “Passione Dialettale”, quest’ultima opera insieme a due amici poeti e scrittori, Mario Farina e Pietro Zurlo, danno la stura per comprendere la poetica del noto autore cilentano. Elia Nese ci ha abituati agli excursus lessicali, offrendoci uno spaccato delle sue origini cilentane. In “Melodie e Sussurri” parla della caducità della vita, mentre rimane incantato dalle bellezze della Torre di Casal Velino,  racconti di vita che si alternano sulla sabbia nei mesi estivi, mentre l’acqua azzurra si popola di sciami di pesciolini rincorsi dai bambini, una  metafora per esorcizzare  sicuramente la sua voglia di ritornare piccolo, anche se i ricordi sono orientati verso l’indimenticata figura della mamma scomparsa prematuramente, ma sempre presente nella mente dell’autore, tale da  volerla incontrare nei sogni e non solo, per quegli abbracci che non ha potuto avere. Il Nostro evidenzia inquietudine ma anche la felicità per aver realizzato tanto, lavorando senza soluzione di continuità, per regalare sorrisi alla famiglia, alla moglie Luisa, ai nipoti di cui va fiero ed orgoglioso. Il suo immenso desiderio è lasciare dietro di sé una scia della sua produzione letteraria, rimanendo un’impronta indelebile che, nel silenzio del focolare alimenterà i tanti ricordi sfumati dal tempo. Le tante prestigiose affermazioni ed i relativi trofei conseguiti, faranno bella mostra nella sua bacheca. Poesie e racconti che gli sono valsi riconoscimenti straordinari in tutta Italia, per il cantore del Cilento che porta nel cuore le sue origini e ne va orgoglioso. Versi genuini, limpidi, passionali che emozionano il lettore, mentre la sua mimica e la gestualità nell’esibirsi gli procurano autentiche standing ovation da chi l’ascolta. Nese non vuole stupire con liriche forbite, arzigogolate, ma entrare nel cuore delle persone con la sua semplicità. La prefazione, articolata con dovizia di particolari, profonda ed arguta è stata curata dalla poetessa e scrittrice Angela Furcas. L’altro testo, scritto da Elia Nese condiviso in tre parti distinte,  con gli amici Antonio D’Agosto chiamato Mazzola e Claudio D’Agosto, dal  titolo “Ritti Antichi” Proverbi Cilentani”. Con questa pubblicazione Elia Nese si  cimenta nei proverbi, espressione della saggezza dei popoli, rinvenienti da esperienze tramandate fin dalla notte dei tempi dai nostri predecessori. L’introduzione al testo è curata da Antonio D’Agosto, Presidente dell’associazione culturale “Don Giuseppe Alario” che sottolinea come si scelga un detto secondo la circostanza, rilevando come alcuni proverbi sono spesso contraddittori. I proverbi assumono un fascino particolare e Nese ne esalta le qualità più pregnanti. Proprio allo scopo di esaltare la dieta mediterranea è bello ricordare, fra i tanti detti: “Matrimonio e maccarùni bèlli caùri, caùri” tradotto in “Matrimoni e maccheroni belli caldi, caldi. Le poesie di Elia sono inni d’amore, di pace, di solidarietà, di ringraziamento al Signore per quanto gli ha concesso, un coagulo di emozioni.