A te che leggi entro mezzanotte: “Amici mai!”

Giuliana Rocci

L’albero, scomparso! La meraviglia per lo spazio vuoto, senza più flash intermittenti e naso all’insù. Svanito, nell’ombra,  il calore dei led, in salsa  natalizia! Fedeli all’appuntamento lì, felici come sempre, come se il tempo li rincorresse senza fretta. Occhi luminosi, freddo tiepido! Gioia: si specchiavano negli sguardi, senza temere d’esser scoperti. Sempre così: ancora così! L’altalena emotiva non si pensionava. Lei, col suo carico di pene: mattinata crocifiggente. Crudelia, più che mai a fustigarla provocante. Sulla sua pelle, odio, invidia, gelosia, senza batter tregua. Quel lavoro che amava, tra troppi ad invidiarla,  per la scattante linea, il gusto sempre di tendenza, l’estrema eleganza: raffinata anche coi jeans quella sera. Lui, più che mai senza tempo. Felice, lo trovava, al di là degli anni e malgrado dicesse divorato dal lavoro. Sempre con quella stria d’ilarità, per smussare spigolature di quel rapporto, nel quale sapeva d’esser naufrago d’errori. Intanto un altro tirava l’arco, sperando d’incoccare la freccia nel suo cuore. Avrebbe dovuto vederlo in serata, ma l’appuntamento con quel pigmeo viscido, che da qualche mese le ronzava tra tanti rapporti umani, glissato. Casanova ammuffito, sbrigativamente dribblato a più riprese: anche quando l’afferrava nel saluto sull’uscio dello studio, rubandole un bacio sulla guancia, mentre lei, eludente, fingeva di chiuder la zip della shopper sempre afflosciata.   Ora, col suo Peter Pan, dinanzi al bitter bianco di sempre ed il tè a limone, dietro i suoi occhi felici e la sua voglia di raccontargli tanto, quel loro destinato rapporto marciava  per piantare il bengala ventennale l’anno seguente! Glielo diceva infilandosi sottobraccio, come da sempre, prendendolo per le spalle quasi a trattenerlo, rubandogli una sfumatura consenziente, nel saperlo felice. Da sempre erano uniti: come una vecchia coppia di coniugi, a parlar del più e del meno. Sotto un lampione, lo ritrovò quello di sempre: un flash, un suo fray, una sera, ricordo decennale! Il vento, ad accarezzargli le tempie…non rimpiangeva quegli anni, ignari degli altri che avrebbero vissuti insieme. Era lei la sua donna, malgrado l’altra. Ora capiva l’amore vero delle coppie, che dura trasformato: loro erano così! Non si perdevano, continuando ad esser legati, amandosi in un modo diverso! Ma continuando ad amarsi: lo disse all’agenda che le aveva regalato e che l’avrebbe accompagnata per tutto un anno, ma i suoi regali li custodiva gelosamente a distanza di anni su uno scaffale, con il portafortuna a tartaruga. La pose in trono sul cruscotto: non le avrebbe sottratto sguardi, accanto al Pinocchio delle bugie, pensando se in tanti anni gli avesse mai mentito: francamente si scagionava, tranne quando aveva finto…di vivere l’amicizia! Anche quella sera, Venditti dopo averlo accompagnato in auto, le cantava “certi amori non finiscono…amici mai!”