Crisi del gioco: in picchiata il comparto

di Rita Occidente Lupo

Crisi anche nel mondo dei giochi, finora con exploit di crescita ininterrotta dal 2004, anno della liberalizzazione del comparto e della contestuale forte riduzione dell’illegalità. Una prima battuta d’arresto in 10 anni, che fa capire come gl’Italiani sgocciolino anche in tale settore. In calo tutti i giochi, ad eccezione del Lotto, mentre la spesa per gli online, con poker e casinò in testa, stabile rispetto ai valori dello scorso anno. Scemano lotterie tradizionali e scommesse sportive. Più consistenti perdite per bingo e scommesse ippiche. I giochi numerici, a totalizzatore Superenalotto e simili,  lasciano sul campo il 22% delle giocate. Milano, provincia in cui si gioca di più, seguita da Roma e Napoli. La Caput mundi, capitale per SuperEnalotto, mentre Napoli per Lotto e scommesse sportive. Nello Stivale, 18 province con una spesa per il gioco superiore al miliardo.Malgrado le slot machine, sirene di chi tenta la sorte, l’azzardo non molla i suoi adepti, rincarando la dose usuraia, che imbratta di nero la cronaca.

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