A te che leggi entro mezzanotte: ” E guardo il mondo da un oblò”

 Giuliana Rocci

Avrebbe dovuto imparare a guardare il mondo da un oblò…Solito copione, con qualche sbavatura in più, perchè stavolta, la paura le aveva gelato le vene. Frastornata, in quella sala enorme, davanti a quella sorta di pigmeo fuori tempo, balbettandole un Sos. Pericolo in agguato per entrambi: lei, doveva volare a bassa quota, quasi uscire da una vicenda in punta di piedi, per evitare che venisse fuori la verità. Che sapeva e che stava toccando con mano, al di là delle congetture che vedevano sulla graticola, una vittima sacrificale. Col suo peso di responsabilità minimo, rispetto al capro espiatorio assurto. Con la sua perenne cuffietta da crocerossina, sostegno di vis devastanti il precario equilibrio recluso. Affannata al far venire fuori il meglio, di quell’amico conosciuto in età non sospetta, tra sogni, scorta di giovinezza. Sul cammino, con le rughe degli anni, in una situazione assurda. Lo slancio, a testargli solidarietà. Osando dove altri, fermato il passo. Ora, però, stopata nella generosa verità. Temendo il peggio,  sussurratole dal complice giustizialista. Sdegnata: qualcosa più grande di lei, le rivelava particolari agghiaccianti, le si rovesciava contro. Tentativo sterile, aggrapparsi al compagno di sempre. In fase “camomilla”,  rimbrotti  per aver osato troppo. Chiuso il cellulare, più delusa che mai, per l’indifferenza: non l’aveva capita per niente. Soltanto lei ad ergerlo vincitore, anche contro falangi denigratorie. Sempre al suo fianco, anche nella burrasca fuori stagione. Lui, invece, a rimbrottarle quasi temerarietà, in prima linea! Una sorta d’invidia, le rimandava il suo tono ed il gelo di quella domenica, le punse la pelle. Nessun conforto da quell’amore soffocato da troppo, sbocciato a tratti, tra altalenanti stagioni. Capita, incoraggiata, stimata per quel suo andar dritto sempre, da sola, anche contro le apparenze e gli opportunismi, se lo sarebbe aspettato: da lui, invece, imperativo scansarsi da compromissioni. Riccardo cuor di Leone avrebbe starnutito a quella telefonata: certe crociate, nella vita, ardimentose! Lui, che vezzeggiava i propri affetti, scimmiottando chi estraneo al suo carico, non poteva dar di più. La  frettolosità al cellulare, i tirati scatti mobili “confortatori”, rete arida!  Mai stato eroe…una domenica, le sue parole  “il coraggio, non si può inventare..” L’autogoal,  a distanza di anni, segnava ancora la sua rete! Sola, avrebbe come sempre, dovuto farcela a restare a galla, per sopravvivere ad altri giorni!