Avellino: “Apriti cielo”: si ride con Ficarra e Picone al Teatro Gesualdo

Sono nati stanchi, ma hanno fatto tanta di quella strada da essere considerati dal pubblico il duo comico più forte del momento. Arrivano dalla terra di Franco e Ciccio e seduti dietro una scrivania raccontano attraverso la satira i mal costumi di tutto il “Bel Paese”. Dopo sette anni tornano al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino Ficarra e Picone con “Apriti cielo”, in programma mercoledì 13 e giovedì 14 novembre alle 21. Dopo quattro anni, passati tra gli studi Mediaset e i set cinematografici Ficarra e Picone tornano a calcare le scene con uno spettacolo tutto nuovo, rodato a partire dal 2012 nei piccoli teatri d’Italia, che assicurerà risate a crepapelle per tutto l’affezionato pubblico del “Gesualdo”. Dopo il successo dei Negrita, Ficarra e Picone sono il secondo evento fuori abbonamento della dodicesima stagione teatrale del “Carlo Gesualdo”, organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano. Due giorni di pura comicità per ridere, sorridere e riflettere sul nostro Paese attraverso gli occhi del duo comico più irriverente del panorama.  “Apriti cielo”, come i precedenti lavori, è costituito da quadri, che, a loro volta, rappresentano la vita quotidiana con i suoi paradossi al limite dell’assurdo. Un cadavere tra i piedi di due improbabili tecnici della tv, è solo una sfortunata coincidenza o, come nella migliore “dietrologia italiana”, c’è un oscuro manovratore? Il fanatismo religioso apre le porte del paradiso o dà vita a personaggi e situazioni dai risvolti assurdi e perciò divertenti? Ficarra e Picone, insomma, prendendo spunto dalla vita di tutti i giorni, piena di cronaca nera, politica, religione e tanto altro, ci offrono, con la leggerezza che li contraddistingue, una riflessione divertente sulla nostra società, regalando al pubblico un mix tra cabaret e teatro dell’assurdo che fin dai primi anni Novanta e dalle prime edizioni di Zelig ha contraddistinto il duo siciliano. Con “Apriti Cielo” lo stile non cambia, sono le gag a rinnovarsi guardando all’Italia contemporanea e a situazioni sempre più paradossali e farsesche. Non mancheranno inoltre personaggi e situazioni famigerate come quella che vedrà protagonisti i due frequentatori della panchina o i partecipanti al funerale di zio Salvo.  Una carrellata di quadri con cui i due comici si prendono gioco con leggerezza delle nuove e vecchie abitudini degli italiani, come le teorie del complotto, la lamentela fine a se stessa, le tradizioni dure a morire e quella particolare capacità a cavarsela da ogni situazione col sorriso sulle labbra.