Potenza: San Carlo riconosce figura primario emerito e ne promuove una consulta

Il capitale umano è una risorsa strategica anche in medicina. Il sapere clinico non è fatto soltanto di conoscenze scientifiche e di abilità tecniche ma è anche, sempre e comunque, un sistema di relazione con il paziente. La capacità di ascolto, l’empatia sono doti naturali, certamente, ma che si affinano con l’esperienza, con la pratica, con la saggezza che matura nella frequentazione quotidiana con il dolore e con la sofferenza. Per questa ragione sono convinto che non possiamo permetterci il lusso di disperdere il patrimonio costituito dai nostri primari che vanno in quiescenza“. Il direttore generale Giampiero Maruggi motiva così la scelta di riconoscere e istituire la figura dei primari emeriti del San Carlo. “Ci sono medici – prosegue il dg – che hanno proficuamente trascorso un’intera vita professionale in azienda e sono ancora legatissimi all’ospedale. E’ stato proprio a partire dalla generosa sollecitazione di alcuni di loro che è maturata la decisione – che si articolerà in un percorso simile a quello che ha messo capo alla Consulta del Volontariato – di costituire un organismo consultivo, aperto alla partecipazione di tutti i primari in quiescenza del San Carlo che vi vorranno partecipare. Questo contributo a titolo gratuito ci permetterà ancora di fare tesoro della loro esperienza, della conoscenza della disciplina e della realtà sanitaria lucana per sostenere attività di volontariato e continuare così a crescere insieme, per portare ancora a valore l’accumulo di anni di lavoro e di attività ad alto livello“. Le delibera approvata dal Direttore generale fissa le modalità di “accesso al titolo”, definisce le attività e regola l’organizzazione della consulta. “Io sono convinto – conclude Maruggi – che lo spirito di appartenenza all’azienda, la condivisione dell’alto senso della missione sociale e civile dell’ospedale regionale non sono elementi che si dissolvono con la conclusione di un’attività lavorativa svolta nel segno della dedizione e dell’impegno totalizzante. Sono perciò convinto che gran parte dei nostri primari a riposo, che ne ha i requisiti, aderirà con convinzione a questo progetto“.