Salerno: FDI su moschea

 Come da sempre accade nella nostra città, le proposte che raccolgono temi sensibili e delicati per la cittadinanza salernitana vengono a priori imbrigliate nelle maglie di  una volontà ossessiva di “apparire” che purtroppo vanifica ab origine ogni tentativo di ragionare compiutamente sulla opportunità o meno di scelte amministrative che devono invece raccordarsi necessariamente con i criteri del rispetto dell’identità da un lato e della pragmaticità deliberativa votata anzitutto a garantire la sicurezza dei cittadini salernitani, dall’altro. E’ tale il contesto in cui andrebbe inserita la proposta del sindaco De Luca sulla costruzione di una moschea  in città e della contemporanea costituzione di un centro di cultura islamica: il primo cittadino invece assurdamente sorvola, ritenendole indirettamente orpelli inutili ma soprattutto ostativi della sua perenne politica piegata alla logica populista del “visibilio”, sulle preoccupazioni e sui pericoli rappresentati –sottolineati più volte dal Ministero dell’ Interno e dibattuti ovunque nel paese – dalle centinaia di moscheeclandestine spesso camuffate appunto da semplici centri culturali che dovrebbero confluire in tali luoghi di culto ma dovepurtroppo vengono troppo spesso formulate prediche figlie di una interpretazione arbitraria del Corano che diventano poi autentiche istigazioni all’odio. Prudenza, perciò, vuole che, nell’assenza di una legge nazionale che dia indicazioni precise in merito improntate al rispetto della libertà di culto ma anche e soprattutto alla garanzia della sicurezza e dell’identità culturale e religiosa dei cittadini italiani, il sindaco, nella sua attuale veste di vice-Ministro del governo in carica, si faccia piuttosto promotore di una legge che regolamenti l’edificazione di luoghi di culto che non abbiano sottoscritto intese ed accordi con lo Stato Italiano. Per tutti questi motivi è necessario ribadire un forte “NO” alla ennesima estemporanea volontà del sindaco De Luca che potrebbe trovare il consenso di qualche sparuto gruppo di intellettuali “radical” della città ma che non coglie assolutamente il pensiero, ispirato come sempre al buon senso, della stragrande maggioranza dei cittadini salernitani.