Salerno: Icatt “Le Canne Pensanti” musical al Ghirelli
“ A Regina bionda è a mia !” è il titolo del musical in cui si esibirà venerdi 28 giugno presso il Teatro Ghirelli (ex SALID) di Salerno alle ore 20.00 la compagnia teatrale “Le Canne Pensanti”. I detenuti della Casa di Reclusione – Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento dei Tossicodipendenti di Eboli porteranno in scena, in un suggestivo intreccio di musiche, testi e balli, tutto il potere della fantasia, dei giochi e dei ricordi dei bambini che vivono in ognuno di noi. Ascoltare e vivere le emozioni per ritrovarsi, dopo un lungo abbraccio, disarmati e pronti a riaffrontare il mondo con il rinnovato entusiasmo dei più piccoli è il messaggio del gruppo che i particolari attori trasmetteranno dalle tavole del palcoscenico dietro la regia di Emiliano Piemonte. La piece segue i quattro grandi spettacoli realizzati negli ultimi due mesi dalla Compagnia Teatrale del Carcere ebolitano, nel corso della quale i fortunati che hanno avuto l’opportunità di assistervi hanno avuto modo di cogliere la bravura e l’eclettismo dei detenuti che si sono cimentati nei più svariati generi lasciando sempre il pubblico sopraffatto dalle emozioni. Da “Un Angelo venuto dal mare” storia di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato da mano ancora ignota, a “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono in fiori”, magistrale reinterpretazione delle poesie-canzoni di De Andrè, passando per “Omaggio a Troisi” e “La Divina Galera:viaggio dagli inferi alle stelle, nel mezzo del cammin di malavita” i pezzi che portano integralmente il “marchio” ICATT perché scritti, diretti e messi in scena dai detenuti con la regia di Massimo (anche autore degli stessi) vulcanico autore che ha saputo cogliere del percorso intrapreso presso il penitenziario ebolitano tutto il meglio che un’istituzione come quella penitenziaria, checchè se ne dica è ancora in grado di offrire. E L’ICATT di Eboli, grazie al su direttore , Rita Romano, ed all’Equipe che la coadiuva è sotto questo aspetto una miniera. L’operazione culturale che si sta portando avanti è sicuramente singolare e lo è tanto più se si pensa al particolare contesto economico che costringe a grossi tagli e a insopportabili sacrifici. Tutto questo non sembra preoccupare la “piccola comunità” del carcere di Eboli, che continua imperterrita per la sua strada, che porta avanti la sua sfida nonostante la crisi, nonostante i tagli, nonostante . . . tutto, realizzando, a costo zero, interventi di alta qualità socio-culturale che sono la testimonianza di quanto il potere della fantasia sia in grado di fare quando . . . la fantasia è al potere. La visione del direttore della Casa di Reclusione di Eboli e della sua squadra va esattamente in questa direzione; l’integrazione, il riscatto, la rieducazione non sono, però, qui fantasia ma un’operazione più che riuscita al punto da mettere insieme sul palco operatori volontari, detenuti e poliziotti, da realizzare all’interno laboratori artigianali di pelletteria, di maschere artistiche, di falegnameria e plastici architettonici, corsi di scuola media inferiore e superiore. E all’esterno? All’esterno ancora riesce a procurare possibilità occupazionali ai detenuti che hanno la possibilità di fruire della misura di cui all’articolo 21 (lavoro all’esterno) della Legge Penitenziaria.