Salerno: Ogliara “Ugo Marano e La valle delle Rane”

Non una sterile, formale commemorazione, slegata dal territorio ma piuttosto una sintetica, esauriente retrospettiva che dal recente passato in cui si radica va a proiettarsi in un prossimo e fattivo futuro. Questo vuole essere “La Valle delle Rane”che si terrà presso il Museo Città creativa di Ogliara il 5 giugno prossimo alle ore 18 e 30 e si protrarrà poi per l’intera estate fino al 15 settembre 2013. Curatrice della mostra Giada Caliendo e promotrici dell’iniziativa L’Associazione Golconda e l’Associazione della Ceramica di Sèvres la cui presidente è Francoise Russo Marie. Tutto nello spirito di Ugo Marano ideatore e primo padre artistico del Museo di Ogliara che lanciò fra il 96 ed il 97 l’iniziativa “La Valle delle rane”, un progetto di Economia e di Utopia che vedeva coinvolto un intero territorio: la collina che da Fratte sale fino ad Ogliara e che da sempre fin dall’epoca etrusca è contrassegnata dalla estrazione e produzione dell’argilla. Marano come sempre credette fortemente in quel progetto e fu supportato pienamente da un illuminato Assessore allo sviluppo del Comune di Salerno il professore Pasquale Persico che lo illustrò in uno dei paragrafi dell’opera “Identità e Sviluppo” La veglia edizioni. Fu Marano stesso poi a redigere di persona una sorta di Manifesto Artistico “IPOTESI PER UN MUSEO DELLA CERAMICA MADRE DELLE ARTI – COTTO SONORO: LE RANE TORNERANNO A GRACIDARE”. Erano gli anni che in contemporanea videro realizzarsi il Progetto “La Fontana Felice” il cui modello progettuale originario sarà in mostra insieme alla “Montagna di residui ceramici che metaforicamente alludono alla potenza dell’idea, della progettualità. La mostra mette a fuoco dunque un percorso limitato ai pochi  anni della multiforme attività del poliedrico Ugo Marano, quegli anni in cui la sua attenzione si focalizzò sul territorio di Rufoli. Oltre ai disegni, fotografie ed opere dello stesso artista saranno in esposizione opere di artisti che hanno lavorato in quel periodo o a partire da allora presso la Fornace De Martino come Renato Barisani, Pietro Lista, Stefania Mazzola, Monica Amendola, Enrica Rebeck, Antonio Petti, Sofia De Mas, Lello Esposito, Riccardo Dalisi, Gundin Diaz, Matteo Naggi, Ferdinando Vassallo, Erica Rosi, Sergio Scogliamiglio, Magdalena e Ubaldina Manzanares e tanti altri ancora. Ma la giornata fra passato e futuro sarà anche e soprattutto l’occasione per annunciare la nascita di una nuova rassegna denominata anch’essa “La Valle delle Rane”, rivolta alle nuovissime leve di ceramisti, una sorta di Premio Ugo Marano che però vuole essere nello spirito dell’artista un non premio. Non si identificherà con i tradizionali premi dove ci sono dei vincitori con finale assegnazione di targhe o di vincita in denaro. Si darà piuttosto il via ad una sorta di scambio artistico con Sèvres ed in particolare con  l’Associazione Ceramica di Sèvres che selezionerà gli artisti della rassegna da promuovere in Francia.

 

 

 

Ripercorrere il lavoro che Ugo Marano ha fatto per la terra di Rufoli è un po’ come srotolare una vecchia pellicola fotografica che ha “impressionato” momenti importanti per l’arte del nostro territorio.

La Fornace De Martino, in questi anni, ha contribuito in maniera significativa alla sperimentazione operata dai molti artisti che si sono susseguiti nella “Valle delle Rane”.La passione viva e palpitante che Marano ha donato al progetto del Museo Città Creativa di Ogliara è stata una ventata di aria nuova per un luogo di grande potenziale ricchezza ma avvolto in una nube di disinteresse. Il compito iniziato da Ugo, scaturito dalla sua concreta necessità di essere un pensatore che si racconta attraverso la manualità, è stata una linea guida, un percorso tracciato su cui c’è sempre da investire in termini di impegno sociale e culturale.