Salerno: GdF, estorsioni con metodo mafioso, arresti

In data odierna, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno hanno tratto in arresto – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica – un noto commerciante salernitano e due giovani pregiudicati affiliati a clan malavitosi operanti nella provincia, poiché ritenuti responsabili del reato di estorsione perpetrato ai danni di un soggetto napoletano. Le persone attinte dall’odierno provvedimento restrittivo sono Siano Ulderico, commerciante operante nel settore dell’ottica, e due pregiudicati scafatesi – Ridosso Salvatore (affiliato al CLAN Ridosso) e Loreto Alfonso (figlio di Pasquale collaboratore di giustizia). Nei confronti del primo, il GIP del Tribunale di Salerno ha disposto gli arresti domiciliari, mentre per gli altri due sono stati ordinati gli arresti in carcere. Le misure custodiali eseguite costituiscono il momento conclusivo di complesse ed articolate indagini dirette dalla D.D.A di Salerno e delegate al Nucleo di Polizia Tributaria nei confronti del commerciante salernitano sospettato di praticare prestiti a tassi usurari. Difatti, le investigazioni scaturite hanno evidenziato la concessione, da parte di quest’ultimo, di prestiti e di finanziamenti in danaro in favore di commercianti ed imprenditori salernitani e non, e le stesse  operazioni finanziarie incriminate sono risultate, spesso, essere celate e/o frammiste a rapporti e contatti commerciali legati alla gestione, da parte di Siano Ulderico, dell’attività di ottico. I fatti oggetto del provvedimento cautelare eseguito in data odierna attengono ad azioni intimidatorie, commesse dall’ottico in concorso con i citati pregiudicati, atte a “persuadere” un soggetto inadempiente a ottemperare alla restituzione del denaro prestatogli e/o al pagamento delle forniture concessegli. Azioni concretizzatesi in pressioni mediante la formulazione di minacce e la manifestazione di propositi aggressivi, condotti con “metodo mafioso”,  che inducevano il venditore ambulante ad “accettare” un “piano di rientro” impostogli secondo modalità tese a conseguire un ingiusto profitto. Si precisa che il GIP non ha accolto l’ipotesi accusatoria di usura formulata dalla locale Procura nei confronti del commerciante salernitano, ragion per cui in data odierna la stessa Direzione Distrettuale Antimafia ha proposto ricorso in appello al Tribunale del Riesame. Le vicende emerse sono un ulteriore segnale del crescente e preoccupante fenomeno dell’elargizione di prestiti e di finanziamenti in favore di soggetti impossibilitati a ricorrere ai canali finanziari ufficiali, sia per la preclusione all’accesso alle linee di credito, sia per una sempre minore propensione, da parte delle banche, a concedere prestiti e fidi se non in presenza di garanzie reali di considerevole importanza. Fenomeno nei cui confronti è costantemente alta l’attenzione da parte del Corpo sotto le direttive della magistratura inquirente, soprattutto in un periodo come quello attuale caratterizzato da forte crisi finanziaria ed economica.