Roma: 22 maggio, Giornata Mondiale della Biodiversità

Pesci, uccelli, rettili, mammiferi e anfibi, oltre alle specie vegetali: è la biodiversità italiana racchiusa nei due volumi sulle Liste rosse italiane che saranno presentati mercoledì 22 maggio a Roma, al Palazzetto delle Carte Geografiche in via Napoli 36, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità. Realizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, da Federparchi e dal Comitato Italiano per l’IUCN (International Union for the Conservation of Nature), lo studio effettua un’esaustiva analisi dei rischi di estinzione per gli animali vertebrati e le piante. Per quanto riguarda i primi, i risultati ci dicono che ben il 28% delle specie (pari a 161 specie) sono minacciate di estinzione. All’interno del volume sui vertebrati un capitolo è dedicato alla Lista Rossa degli Uccelli, realizzata l’anno scorso dalla LIPU-BirdLife Italia con l’Università La Sapienza di Roma. Sarà Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca LIPU, a presentare i criteri e i risultati di questo sforzo, pubblicato dopo 13 anni dal precedente datato 1999. Se BirdLife International, rete mondiale di associazioni per la tutela della natura, è referente Iucn per la compilazione della Lista rossa mondiale per gli uccelli (l’ultimo rapporto parla di 1.240 specie in pericolo nel mondo, pari al 12,5% del totale) la LIPU rappresenta il punto di riferimento in Italia per la Lista Rossa italiana, che valuta lo stato di conservazione delle specie di uccelli selvatici nidificanti (regolarmente o irregolarmente) nel nostro Paese. La nuova Lista Rossa italiana, redatta l’anno scorso secondo i criteri regionali Iucn, evidenzia come sei specie si trovino sull’orlo dell’estinzione: gipeto, capovaccaio, grifone e aquila di bonelli, oltre che forapaglie comune e bigia padovana. Tutte queste specie compaiono nella categoria “CR” (Critically endangered, in pericolo critico). Rapaci e avvoltoi risultano tra le specie a maggior rischio di estinzione perché si tratta di specie predatrici o “spazzine”, considerate per molto tempo nocive in Italia e per questo costantemente perseguitate dall’uomo. Ancora oggiAggiungi un appuntamento per oggi le uccisioni illegali rappresentano la più importante minaccia per la maggioranza di queste specie di rapaci, mentre considerando nel complesso le specie di uccelli, frammentazione e distruzione degli habitat naturali sono i fattori più importanti rilevanti di minaccia. 270 le specie prese in considerazione: il 27,3% è invece “in pericolo” o “vulnerabile” (il 2,2% è minacciato “in modo critico”, l’8,1% è “in pericolo”, il 17% è “Vulnerabile”). Il 51% delle specie, pur sotto osservazione, desta minore preoccupazione, il 9,6% delle specie è “Quasi minacciato”. Tra gli ordini più minacciati quello degli Accipitriformi (come nibbi, aquile, avvoltoi), con il 56,5% delle specie a rischio di estinzione o quasi minacciato, e degli Anseriformi (oche, cigni e anatre) con il 55,6% delle specie a rischio. “Lo stato di salute della biodiversità italiana evidenziata dai volumi sui vertebrati è preoccupante – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente LIPUMa abbiamo anche segnali positivi, che dimostrano come laddove si decida di intervenire con piani e iniziative di tutela si possa contribuire a evitare l’estinzione. E’ il caso della minacciatissima aquila di Bonelli, che anche quest’anno, dopo la positiva esperienza dell’anno scorso, stiamo difendendo in Sicilia con i nostri volontari e quelli di altre associazioni. “Proprio in questi giorni  – conclude il presidente LIPU – abbiamo avuto notizia dei primi involi dei nuovi nati 2013, e ciò ci fa davvero sperare in un rafforzamento dell’esigua popolazione italiana, che l’anno scorso ha potuto aggiungere ben 30 nuovi esemplari nati durante la stagione di nidificazione”.