Cava de’ Tirreni: il neo assessore Sorrentino, cultura a 360°

Rita Occidente Lupo

La politica per caso o per passione, all’insegna dell’impegno costante verso gli altri, senza debito di ritorno. Potrebbe essere questo lo slogan per il neo assessore al turismo ed alla cultura della cittadina dei Portici, che sa riscoprire non solo nel folklore degli sbandieratori e tra le chicche della diva ceramica, i fermenti di un’era contemporanea. Affogata sempre ulteriormente dalla fretta tecnologica, a tal punto da smarrire l’identità della cultura, non virtuale. Teresa Sorrentino, docente di materie umanistiche  negl’Istituti d’Istruzione Secondaria di 2° grado, approdata da una manciata di giorni a Palazzo di Città, non per caso. Anche se a volte è l’arabesco della sorte, che non machiavellicamente trae le conclusioni, nello scegliere e designare uomini giusti, al momento giusto. Non neofita dell’agone politico, nel 1999 nella direzione provinciale presieduta da Alfonso Andria: poi candidata azzurra a sostegno di Alfredo Messina, amministrative 2006. Oggi, in lei, più che mai abbarbicata la voglia di contribuire pragmaticamente alla storia del tempo ed alla crescita esponenziale della città, sotto la grinta di amministratori capaci di reggerne il corso, senza sbavature personalistiche.  La profonda stima al sindaco Marco Galdi e la spiccata ammirazione alla virata politica, specialmente per le Pari Opportunità, impressa dall’onorevole Mara Carfagna,  motivano il suo insediamento. Determinata,  programma ben scandito alla mano, la sua agenda trasuda vitalità culturale a 360°. Peculiare slancio verso l’associazionismo, estrema disponibilità all’integrazione territoriale: intatto il cursore della continuità pregressa, laddove scevra di scossoni di sorta. Vale a dire, colpi di coda, inflazioni minanti il taglio anche sociale dell’evento stesso. Avvezza a scorciarsi le maniche, in prima linea pronta a sostenere soprattutto le fasce giovanili ed a rischio, ampi spaccati alla vita aggregativa, interpretando la cultura come traino formativo per le nuove generazioni. Bandendo pseudo-eventi, pubblicità variopinte, interpretando l’ascolto, come attenzione alle dinamiche dei singoli, la Sorrentino non fa mistero del profondo afflato religioso, che stria il suo quotidiano. Non omette di portare avanti la cultura cattolica, in particolare di promuovere la devozione verso San Pio da Pietrelcina, nei gruppi di preghiera, sorti per volontà dello Stigmatizzato del Gargano, già da quando era in vita. Pur rispettando le altre identità religiose, gli altri credi che, in ogni caso, costituiscono sempre il nerbo dell’umanità, la sua fede, profondamente ancorata ai valori cattolici che il nostro tempo, grazie a Papa Francesco, recupera sulle orme dell’Assisense, vita vissuta!