A te che leggi entro mezzanotte…”La musica è finita”

Giuliana Rocci

Nell’aria, l’ultima nota dell’oboe, passeggiava sulle nuvole sospese, da quella fessura d’aria della finestra. “Ecco la musica è finita gli amici se ne vanno che inutile serata amore mio ho aspettato tanto per vederti ma non è servito a niente. Niente nemmeno una parola l’accenno di un saluto ti dico arrivederci amore mio nascondendo la malinconia sotto l’ombra di un sorriso.Un minuto è lungo da morire se non è vissuto insieme a te non buttiamo via così la speranza di una vita d’amore.” Nella pelle, la Vanoni. Una serata buttata, guardando lontano, senza vederlo. Ormai, la vista anche questo le donava. Non distinguer più le immagini, se non immaginandone i contorni! Colpa di quelle ore interminabili al Pc, senza mai batter fiacca. Non poteva farci niente, commentava a qualcuno insistente sulla salute, che sembrava infastidirla quando le creava problemi. Anche quelle voragini allo stomaco, riesplose improvvisamente, ansia notoria di passati giorni inutili. Era approdata alle tisane, abbrustolendo al meglio perfino le erbe, dimenticate tra pensieri variopinti. Scottato spesso il palato, costantemente messo sotto sequestro. Anche quella sera, restìa a concedersi dolcezze, intingenti golosità! Dopo l’ennesimo colpo di grazia orale, ancora i segni cruenti gengivali a metterla in guardia, da un bel po’! Sempre saputo di ripiombare prima o poi, in quella botola sanitaria scansata a lungo. Il suo destino, ben vergato: camici bianchi, non alleati. Quasi un assedio  tali incontri, finiti nel panico, anzicchè nel benessere, per loro incapacità. Poi, sempre al punto di partenza. Lui lì, al centro della scena, incosciente di quello che le provocava. Neanche l’opportunità approcciativa. Dileguato, senza avvicinarla. Tra tanti, confuso, dileguato. Su quelle note malinconiche, spezzata l’anima, in quella serata senz’afa. Bruciata l’ultima tregua: sola, ad aver sognato una vita…l’età la celiava. S’interrogò guardandogli qualche capello bianco, sul profilo tutto sommato, ancora giovanile. Le loro risate, le tante ore insieme, un tempo, analogo copione: voglia di zuccheri, contro l’amaro di quella sera insolita, abulica di pace. Guadagnata l’uscita, la stelle a bucar la notte: cercò la sua…sfrattata dal cielo, si chiese se in pensione!