BINTI Ragazza

Padre Oliviero Ferro*

Essere ragazza in Africa non è facile. La donna,di solito, è poco considerata. Deve solo obbedire, fare i lavori di casa. Non ha voce in capitolo. Quando si tratta di andare a scuola, viene favorito il maschio. Le bambine riescono a fare le scuole elementari, ma poi cominciano i problemi. Spesso devono rimanere a casa per accudire i fratellini più piccoli o andare nei campi con la mamma. I lavori di casa toccano a loro, come andare ad attingere l’acqua, accompagnare la mamma la mercato…Non hanno molto tempo per divertirsi. Quando vanno in chiesa, spesso fanno parte delle corali o anche dei movimenti, ma non possono rimanere molto tempo, perché la casa le chiama. Poi, quando arriva il momento di sposarsi, a loro non viene chiesto con chi vogliono stare. E’ la famiglia che decide, che fissa la dote, che accetta l’eventuale pretendente. Lei non può dire quello che pensa. Deve obbedire. Se rifiuta, rischia anche di essere picchiata o emarginata, come una che non collabora al bene della famiglia. A volte, quando si è accordata con un ragazzo, fanno la “fuitina”(scappano via) e cominciano a vivere insieme, senza aver dato la dote. Poi, dopo che cominciano ad arrivare i figli, il ragazzo si presenterà alla famiglia della ragazza per vedere come risolvere il problema, cioè pagare la dote. Non sempre è facile, ma con un po’ di pazienza,qualche volta, le cose si mettono a posto. Altrimenti si continuerà per anni e anni, sperando che la famiglia della ragazza ceda alla situazione di fatto. Se invece, il ragazzo ha dovuto pagare una dote esagerata, molte volte, si rifarà sulla ragazza trattandola poco bene, esigendo da lei una lavoro quasi da schiava, visto che ha dovuto sborsare parecchio. Insomma, la festa della donna in Africa è ancora lontana. I diritti della donna sono scritti da qualche parte, ma non messi in pratica.

*missionario saveriano