Mi vergogno di essere italiano

 Giuseppe Lembo  

Appello agli italiani- Non lasciamoci rubare la speranza!Noi italiani protagonisti della democrazia partecipata, diciamo al mondo che: –   è un diritto naturale anche dei deboli alzare la testa; –  essere resistenti per la libertà; –  fermare le violenze dei poteri forti; –  fermare l’indifferenza criminale di chi è complice della morte suicida di tanti italiani; –  affondare l’Italia buffa e sprecona, sempre più silenziosa e senza futuro; – promuovere i valori e la saggezza di una buona Italia, partendo dal suo popolo tradito ed abbandonato; –   liberare gli italiani dalla schiavitù e dal bisogno; –   liberare l’Italia dalla criminale indifferenza che uccide tanti italiani; –  promuovere la cultura della vita, contro la morte suicida di tanti italiani; –   dire basta agli affamatori feroci, nemici della gente comune. Italiane ed italiani, la situazione del nostro grande Paese, è molto grave. Siamo all’inizio della fine. Non possiamo dimostrarci indifferenti di fronte al grido di dolore di tante italiane ed italiani abbandonati a se stessi, privati della loro dignità di uomini e da ultimo, anche della stessa vita, non più un valore, ma un peso assolutamente insopportabile per tanti che decidono di morire suicidandosi. L’Italia, nell’indifferenza complice di chi la governa, sta, purtroppo, morendo. Di quest’Italia morente fanno parte i tanti tradimenti umani che si concludono disperatamente con i suicidi-omicidi di Stato. La gente sempre più numerosa è disperata; non riuscendo più a campare, decide di farla finita con la vita; sono tanti ormai, che stanchi di vivere in condizioni di abbandono e sempre più soli con se stessi, decidono di uccidersi. Che tristezza! Che disumanità profonda! Come si può essere indifferenti ad un dramma che non ha precedenti nella storia del nostro Paese, un Paese rapinato e ridotto all’estremo delle sue forze per incapacità di direzione o peggio ancora per indifferenza verso la sua gente, usata ed abusata per poi lasciarla disperatamente sola al proprio tragico destino che, per tanti, giorno dopo giorno, diventa rifiuto della vita e desiderio di pace eterna nel chiuso di un sepolcro imbiancato? Care italiane e cari italiani dove mai è andata a finire la nostra civiltà di popolo umanamente e socialmente rispettoso degli uni verso gli altri? Egoisticamente, pensando solo a se stessi, oggi c’è il rifiuto assordante per chi, pur invocando aiuto, rimane solo, disperatamente solo, ad un punto tale da togliersi la vita, un fardello amaro e pesante, assolutamente insopportabile. Mentre la gente muore, togliendosi la vita come liberazione da un’esistenza amara e senza futuro, in modo indecente ed offensivo per la dignità umana di un Paese tradito, continua inopportunamente, il teatrino della politica, sostenuto da un mediatico velenoso che spettacolarizza tutto, ma proprio tutto, compreso la morte e non adempie per niente al suo ruolo di comunicazione autentica, utile a migliorare il livello umano, culturale e sociale degli italiani. Ma si può chiamare ancora Italia il Paese in cui viviamo? Così come ridotta per colpa dei suoi uomini, sembra un altro Paese, un’altra società, un’altra umanità. È comunque un mondo che soffre e che, per colpa di chi lo governa, non ce la fa più a campare. A questa tragedia bisogna agire e reagire. Bisogna con forza evidenziare le responsabilità e denunciare le colpe di chi, con assoluta indifferenza e superficialità, continua a tradire l’Italia e la sua gente che ormai abbandonata a se stessa, preferisce la morte ad una vita di inferno, un boccone indigesto offerto da chi, in modo sempre più irresponsabile la governa, regalando agli italiani solo disperazione e lacrime amare. Che fare? Come uscire dall’inferno Italia? Prima di tutto, credendo nella cultura, combattendo il virus del dominio e rivendicando per sé un comunicare autentico, come diritto per una cittadinanza attiva, in un sistema nuovo di democrazia partecipata. La prima cosa da fare è gridare forte al vento i nomi di tutti i suicidi-omicidi di Stato, morti per colpa di chi aveva il dovere di garantire il diritto alla vita, ad una vita dignitosa e, nell’indifferenza di sempre, purtroppo, non lo ha fatto. I mali d’Italia sono, prima di tutto, mali della malapolitica; fanno male e ci fanno tanto male. Il Paese è allo sbando; di questo passo lo porteranno al disastro. Cresceranno i morti ammazzati; cresceranno i disoccupati; cresceranno i poveri d’Italia; cresceranno le fabbriche chiuse; crescerà il disastro Italia. Ma fino a che punto è giusto il silenzio complice? Dove ci porterà? Dove porterà questo nostro malcapitato Paese?

Finiamola! Usciamo dal silenzio complice e riprendiamoci con dignità, il protagonismo della ragione, dicendo basta.

Basta con l’idiotismo inconcludente di una politica che ci sta scavando la fossa!

Basta con il potere politico dei tanti che si sentono padroni e pur agendo in modo sbagliato, non danno assolutamente conto a nessuno della loro malapolitica, una malapolitica che, di giorno in giorno, diventa sempre più politica maledetta, facendo male, tanto male alla democrazia italiana che sta ormai morendo ed alla gente, alla tanta brava gente italiana che ormai disperata e sola decide di uccidersi come atto estremo di una sempre più disumana vita negata.

Basta con i giochi ed i giochino di potere; basta con la politica inconcludente, che irresponsabilmente non decide, ma se la prende con comodo, alla faccia di chi soffre e muore.

Basta con i falsi saggi che perdono tempo e fanno perdere tempo, facendo male, veramente tanto male al Paese che è sull’orlo di un profondo disastro umano, assolutamente senza appello.

Se i signori che governano il Paese non sanno essere seri, sono gli italiani, tutti gli italiani che stanchi di morire, a pieno titolo, chiedono che il Paese torni a funzionare, rimettendolo in movimento per il bene degli italiani, di tutti gli italiani e non dei soli pochi che, da padri-padroni dominano sgovernando e creando disastri da fallimento.

Cari signori della politica-potere il Paese non è più assolutamente con voi; non è dalla vostra parte; ormai l’avete perso, perché non lo meritate.

Andando avanti così, si fanno male tutti e gran parte di voi arroganti potenti e prepotenti, prima o poi andrete finalmente a casa e questa volta per sempre.

Siamo di fronte ad un’epoca ormai tragicamente finita; i cocci del Paese – bordello sono sparsi ovunque ed insieme ai cocci ci sono in giro tanti sepolcri imbiancati che sono pronti ad accogliere i tanti morti eccellenti di italiani perbene, traditi da voi facce toste e prepotenti, espressione di un potere assordante e solo fine a se stesso; una sfinge maledetta che sta a rappresentare l’ormai fine imminente dell’Italia.

Oltre alla confusione politica che fa tanto male agli italiani, viviamo un momento difficile come Stato dalla sovranità sempre più limitata e sempre più dipendente dai poteri forti dell’Europa e dell’élite economica e finanziaria dei potenti del mondo.

La politica, con le banche sempre più usuraie, è assolutamente indifferente ai problemi degli italiani che, tra l’altro, ultima ciliegina sulla torta, sono vessati da una burocrazia miope sempre più dispoticamente pronta a rendere disumanamente difficile la vita degli italiani onesti.

Bisogna da subito liberarsi del silenzio complice; bisogna, da protagonisti, conquistare la scena e riprendersi tutti insieme il diritto ai diritti umani, cancellando i tanti diritti negati.

Bisogna riprendersi con dignità il diritto alla vita, oggi negata a tanti italiani che muoiono suicidi, disperatamente soli, per colpa di chi li ha traditi ed abbandonati a se stessi. Da italiano, da cittadino del mondo che pensa eticamente alla vita come un diritto umano di tutti gli uomini della Terra,  nasce questo mio accorato appello alle italiane ed agli italiani, affinché con dignità, responsabilmente agiscano insieme, per far valere il loro diritto di uomini, un diritto, purtroppo, abbondantemente tradito ad un punto tale che, tanti nostri fratelli decidono di scegliere la via della morte come unica disperata soluzione ad una vita negata, da vero e proprio inferno terreno. Se lo condividi, come appello di un insieme sociale umanamente partecipato,  firmalo e invialo agli amici. È un appello alla vita italiana; un appello per una nuova Italia, tutta da rinnovare,  tutta da cambiare, come saggio progetto d’insieme, con

NOI ITALIANI PROTAGONISTI DI SAGGIA ITALIANITA’