Panem et Circenses

Giuseppe Lembo

La televisione è più forte di tutto e ho paura che la sua mediazione finirà per essere tutto (Pier Paolo Pasolini)-Il divertimento come occasione continua di astrazione dal reale, ha origini molto lontane. Già nel mondo latino il poeta Giovenale parlava di Panem et circenses; si trattava di lotte tra uomini, violente ed assolutamente disumane che si svolgevano nel Circo Massimo e nel Colosseo ogni volta che i regnanti avevano bisogno di distrarre le masse da rilevanti questioni sociali. Oggi tutto questo è affidato ad un altro circo che funziona a distanza. È quello altrettanto ingannevole della televisione, dove novelli circensi, costruiscono altrettante notizie false e falsi ideali; tanto, per distrarre, ingannandole, le masse. La moderna tecnologia televisiva assoggetta il suo pubblico, realizzando così in pieno il progetto della falsa democrazia rappresentativa che esercita nelle folle il proprio potere senza difficoltà alcuna, assoggettandole con sempre più sofisticate tecniche di controllo mentale. Il potere della rappresentanza in maniera forte ed assorbente, senza colpo ferire, riesce a prevalere sulle masse silenziose, purtroppo, rassegnate e pronte ad ubbidire.

Le democrazie rappresentative in modo altrettanto ingannevole, perché vuote di significati concreti, usano il voto, uno strumento simbolo ed assolutamente ingannevole di controllo del consenso delle masse.

E così la élite del potere esercita, prima di tutto, il proprio controllo sull’informazione, esercitando nel contempo il controllo assorbente sulle masse, asservite al loro assolutistico potere; trattasi di un controllo senza appello, animato di sola falsa democrazia della rappresentanza.

Siamo ormai parte di un mondo sociale unico in cui agiscono in armonia tra loro, le diverse parti di una casta di potere, con al vertice la grande cupola della finanza sia nazionale che internazionale.

La televisione con il ruolo di cassa di risonanza dell’intero sistema, agisce sul pubblico, manipolandolo, con i tanti cortigiani ordinatamente disposti per spartirsi le briciole di un potere in libera uscita, così come stabilito per loro dai banchieri e come lauto compenso per la loro fedele disponibilità ad agire a sostegno di una causa di potenti che, avvelenando il clima, danno un’immagine assolutamente falsa, deformata ed inventata della realtà, così come necessaria per fottere la gente, manipolata e costretta a subire, vittima di un velenoso e per molti aspetti criminale sistema di disinformazione, dove si dicono solo le cose possibili, mentre sono tombalmente custodite in sepolcri imbiancati tutte quelle notizie che sono coperte da un timorato silenzio, attivando l’invalicabile circuito di un collaudato sistema di profonda fides, così come nella volontà dei poteri forti; per tutto il resto, scatta il cortocircuito del silenzio tombale.

Purtroppo in questo male oscuro del potere italiano e mondiale, è presente in modo assorbente la categoria di gran parte dei giornalisti, costretti a rendersi complici dei poteri forti, costruendo a loro uso e consumo, false verità e mentendo spesso spudoratamente per assicurarsi il pane quotidiano; tanto, con una situazione di cervelli pensanti solo secondo la volontà degli altri e con la propria vita, proprietà di altri. Con la televisione si è avuto il massimo del controllo sull’opinione pubblica; tanto, con un rigore assolutamente scientifico, così come riassunto nelle dieci regole della manipolazione mediatica del prof. Noam Chomsky, docente linguistico al Massachusetts Institute of Technology.

Le regole di Chomsky sono:

–          la strategia della distrazione finalizzata a sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali; il pubblico televisivo è costantemente occupato senza interruzione, per non dargli il tempo di pensare;

–          creare il problema adatto per offrire la soluzione voluta, creando, per questo, situazioni che generino la reazione desiderata del pubblico;

–          la situazione della gradualità, con cambiamenti lenti ed a tappe, avvertibili solo a fine ciclo;

–          la strategia del differimento, per decisioni presentate con largo anticipo sulla data stabilita per l’applicazione che si presenta, facendola apparire dolorosa ma necessaria e con la falsa illusione che tutto andrà meglio domani; un espediente ingannevole grave, studiato al fine di dar tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento non gradito;

–          la tecnica del linguaggio infantile – viene largamente usata negli appelli delle masse, utilizzando espressioni semplici e rassicuranti, proprie dell’età infantile, al fine di stimolare nel subconscio della gente una risposta scontata e puerile, così come nell’appello delle masse;

–          linguaggio dell’impatto emotivo – viene strumentalmente utilizzato per produrre risposte emotive al fine di inibire l’analisi razionale ed il senso critico, anche il più elementare, da parte dell’individuo, una tabula rasa, una spugna che deve assorbire solo quello che si vuol fare assorbire e non altro;

–          mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità – è finalizzata ad impedire alla popolazione di comprendere le tecniche ed i metodi usati per ottenere il controllo in regime di schiavitù mentale. Tanto è possibile ottenere riservando alla gente da sottomettere mentalmente, una qualità dell’educazione assolutamente scadente;

–          stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità – è una tecnica del comunicare violenta e senza scrupolo; utilizzando falsi modelli da emulare, si spinge il pubblico a far credere che è di moda essere stupidi, cinici, volgari ed ignoranti;

–          rafforzare il senso di colpa – consiste nel trasmettere messaggi finalizzati a far credere all’individuo che li riceve, di essere l’unico responsabile delle proprie disgrazie. Così facendo, succede che, la vittima si sente carnefice e così viene preso da un senso di colpa che lo porta alla depressione ed alla non azione. Un esempio molto attuale e ben calzante è far credere che il fallimento dello stato è solo colpa dell’evasione fiscale dei cittadini; così facendo si nascondono le malefatte della casta politica che può impunemente, crescendo le entrate, aumentare la propria insaziabile voracità;

–          conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca – consiste nello sfruttare scientificamente i progressi ottenuti nello studio del comportamento umano. L’aristocrazia finanziaria per i propri fini ha raggiunto il massimo della conoscenza scientifica riguardante l’essere umano.

In maniera gravemente disumana gli scienziati al servizio del potere, non si fanno assolutamente scrupoli ad utilizzare le conoscenze di cui dispongono e con queste, la capacità di conoscere l’individuo, meglio di quanto si conosca; purtroppo, inopportunamente, utilizzano tale conoscenza secondo le logiche ed il fine dei poteri a cui sono asserviti. L’obiettivo della comunicazione, soprattutto della comunicazione televisiva è quello di disinformare; per questo obiettivo, strategicamente rilevante, vengono usate strategie comunicative che non sono per niente comunicanti, se non nella sola direzione di un comunicare che non comunica contenuti utili alla persona, tali da poterne avere giovamento umano e mentale per le scelte giuste. I mass media hanno avuto ed hanno dei filtri di manipolazione accettati e condivisi da tutti, giornalisti compresi. Nel nostro Paese non c’è nessuna forma di controllo sui contenuti dell’informazione, assolutamente libera di poter fare tutto quello che vuole; senza vincoli, può liberamente trasmettere, del tutto indifferente di chi riceve, la notizia della quale, più che vantaggi, ne trae grandi e gravi svantaggi con danni di lunga durata per la sua persona in quanto uomo violentemente tradito. La falsa comunicazione televisiva risponde alla tecnica di programmazione neurologistica conosciuta con il nome PNL; grazie a questa tecnica purtroppo violenta e contro l’uomo, si abituano le masse a non pensare ed a considerare assolutamente pesante e complesso qualsiasi argomento che richieda un minimo di sforzo intellettivo.

Siamo ormai all’ipnosi collettiva; siamo alla televisione oppio della gente e delle loro coscienze; la realtà in modo assorbente, parte di un modello di massa unico, viene completamente e sistematicamente sostituita dal falso modello della finzione televisiva.

L’utilizzo di velenose tecniche ipnotiche condizionano e suggestionano giorno per giorno, ora per ora, i telespettatori.

Sono così ferocemente aggressive e penetranti da narcotizzare la capacità di ragionamento delle masse che subiscono così le scelte imposte da menti che strumentalmente e con violenza, le manipolano, ipnotizzandole.

Anche l’economia di mercato è poco e per niente libera e trasparente.

È sotto l’occhio vigile del grande fratello; è sotto il controllo rigorosamente vigilato delle Banche che ne posseggono i pacchetti azionari di maggioranza.

È, in modo assolutamente dominante, la corporation dell’élite finanziaria al vertice della piramide del potere organizzato; l’accesso alle informazioni sono settorializzate e per niente comunicanti tra loro e per decisore, in regime di monopolio, il solo potere unico dei poteri forti, sempre più universalmente intesi.

Costoro non agiscono in conflitto ed ancor meno in concorrenza; di intesa sviluppano strategie di mercato non concorrenti sia per quanto riguarda le quote di mercato che i prezzi da praticare. Negli anni sessanta Enrico Mattei, presidente dell’AGIP tentò di infrangere l’oligopolio occulto presente nel settore del petrolio; commise un errore così grave che pagò con la vita, senza riuscire a cambiare le regole oligopolistiche che si rifacevano unicamente agli accordi di controllo con le corporation.

La morte di Enrico Mattei è stata il frutto del sacrificio dovuto alle ferree leggi che regolano la dittatura occulta delle corporation legate alla grande finanza.

Si tratta di leggi diffuse a cui nessuno, ma proprio nessuno, può ribellarsi.

Nel 2011, tre ricercatori svizzeri (Stefania Vitale, James Glattfelder e Stefano Battiston) hanno studiato i sistemi complessi che sono alla base delle multinazionali e del rapporto che lega in maniera ferrea le une alle altre.

Il frutto dei loro attenti studi, è un dossier “La rete globale del controllo societario”; riguarda le relazioni esistenti di ben quarantamila multinazionali.

Come riscontrato dal richiamato dossier, solo un ristrettissimo numero di aziende (banche ed imprese finanziarie) esercita di fatto il potere di controllo nell’intera economia globale.

Meno di ottocento grandi corporation controllano l’80% delle più importanti imprese del mondo; centoquarantasette (meno del 2%), controllano da sole il 40% del potere finanziario del pianeta.

Il potere finanziario del pianeta si va concentrando sempre più nelle mani di pochi; lo 0,2% della popolazione mondiale possiede il controllo della metà delle risorse capitalizzate in Borsa.

La ricchezza mondiale è nelle mani di pochi; ma alle masse viene tenuta nascosta la verità di tutto.

Questa situazione mondiale di grandi privilegi a disposizione di pochi, da situazione assolutamente vera ed incontrovertibile, viene fatta apparire come pura invenzione da parte di pazzi intellettuali, del tutto fuori della realtà della storia. Ma, purtroppo, non è per niente, così.

Trasformando la base di chi possiede la ricchezza, riducendone il numero, se ne ha di conseguenza, in modo crescente e diffuso, il concentramento nelle sole mani di pochi.

Un libro verità su quanto sta accadendo nel mondo dell’economia e della finanza mondiale è stato “1984” di George Orwel del 1948.

Si è trattato di un libro che ha anticipato quello che stiamo vivendo oggi, un tempo terribile, dove a governare la ricchezza del mondo è un sempre più ristretto numero di banchieri internazionali che controllano le grandi risorse del pianeta, diventando così, sempre più ricchi mentre il resto dell’umanità soccombe ai loro disumani voleri e diventa sempre più povero.

Tanto è sempre più possibile, perché il mondo è, purtroppo, ingannato da una falsa comunicazione; da questo inganno trae grande vantaggio un numero assolutamente ristretto di soli banchieri internazionali che ha nelle proprie mani la maggior parte delle risorse del pianeta.

Alla base del potere c’è una rete assolutamente poco trasparente di informazione globale.

Gli organi di informazione sono sempre più asserviti ai poteri forti che li usano con assordante e violenta continuità, al fine di suscitare l’indignazione della gente, così come nelle attese di chi vuole imporre le proprie scelte, a senso unico e senza possibilità alcuna di modifica.

Molto spesso questo comunicare falso e violento fa da cassa di risonanza per quegli strumenti repressivi che vengono contrabbandati come urgenti e necessari, anche se sono assolutamente inaccettabili per le garanzie democratiche di un qualsiasi Paese del pianeta Terra.

Nel romanzo 1984 George Orwel, fa riferimento ad un’emergenza globale; un’emergenza instaurata nei governi occidentali ed utilizzata da un’élite ristrettissima, al fine di mantenere sotto suo stretto e rigoroso controllo, l’intera umanità.

Il controllo è in tempo reale; siamo, purtroppo, di fronte ad una vera e propria minaccia per l’uomo in ogni parte del mondo. Le conseguenze più gravi per il mondo fortemente spiato sono, tra l’altro, i pericoli di privazione delle nostre libertà individuali e l’adozione facile di misure repressive che porteranno l’uomo ad essere sempre più vittima del monopolio della moneta e delle grandi dinastie di banchieri i nuovi faraoni dell’epoca moderna, un’epoca fortemente globale, sempre più in cammino verso una crescente e diffusa disumanità.