MSHAHARA Salario

Padre Oliviero Ferro

Chi lavora ha diritto a una salario. Per quello che ci riguarda, noi missionari facevamo tutto il possibile per dare un salario dignitoso, anzi qualcosa in più, a quelli che venivano a lavorare alla missione. Il problema però era un altro. Quelli che erano sposati(uomini), se lo tenevano per loro, dimenticandosi,diciamo così, di utilizzarlo per la vita della casa. Lo “sprecavano” al bar o in altre cose. E per questo la moglie veniva da noi, dicendo se il marito aveva ricevuto il salario, dato che non lo aveva visto. Allora, si cercava di dire al marito che era bene lasciarlo in casa e gestirlo insieme alla moglie. Nei casi estremi, gli si diceva che gliene avremmo dato la metà e il resto alla moglie, in modo da non buttarlo via inutilmente. Anche lui aveva delle responsabilità in famiglia e non poteva gestirselo da solo. In altre situazioni, chi lavorava per delle ditte straniere o per lo Stato, aveva dei grossi problemi per ricevere il salario. Spesso il capo inventava delle scuse (malattia,insubordinazione o altro) per non darglielo., Insomma se lo teneva per sé e il povero lavoratore doveva subire. E i sindacati? Beh, lasciamo perdere. Spesso erano conniventi con il potere. Quanto siamo lontani dalla giustizia sociale. E poi il capo ha sempre ragione e non si può andare contro, altrimenti ci saranno delle conseguenze spiacevoli. Allora, cosa si può fare? Qualche volta abbiamo cercato di consigliare questi personaggi ad avere più rispetto per i loro lavoratori. Ma non sempre era facile, perché eravamo stranieri e non potevamo mettere il naso nei loro affari. Qualcuno, a dire la verità, era un po’ più sensibile, ma erano delle mosche bianche. La maggioranza non si interessava dei problemi dei lavoratori e metteva in pratica il proverbio “la capra mangia dove è legata”. Insomma pensavano solo a loro stessi. E gli altri?