Roma: Rutelli, elezioni, come volevasi dimostrare… e ora?

 Il giorno successivo all’assemblea nazionale del movimento di Rutelli tenutasi a Roma il 25 Gennaio, all’unanimità ha votato un documento dove veniva stabilito, visto che non si condivideva nessun programma politico, neppure un eventuale appoggio esterno, e si è ritenuto giustamente di non presentarsi, evento storico senza precedenti in Italia, alla competizione politica nazionale. Infatti la previsione è stata quanto mai veritiera, adesso però l’API di Rutelli, si  pone il problema dello sviluppo politico in Italia, infatti in una nota dichiara: “Il mancato accordo PD-Monti ha privato gli elettori di una credibile proposta di governo. Il boomerang ha colpito entrambi. Grillo ha vinto. Ora deve essere interpellato a prendersi le responsabilità che gli spettano. Se questo non avverrà, la tempesta perfetta che e…’ in atto dispiegherà effetti disastrosi. Il primo partito, e’ ovvio, non può solo mandare messaggi in rete. Deve concorrere alle soluzioni. Berlusconi ha recuperato e pareggiato al Senato. Solo il Porcellum ha potuto dare al PD 200 seggi in più alla Camera con lo 0,36 di voti in più! Giusta nemesi per il PdL. La liquidazione del Terzo Polo si e’ confermata un errore. Il Centro e’ più debole, nonostante il ruolo di Monti Premier e la vasta copertura mediatica. Tutti sono in grado di leggere i risultati dei partiti, a maggior ragione quelli dei partiti-liste miscellanea. Ho scelto, per queste ragioni, di non partecipare ad elezioni il cui esito mi pareva gia’ scritto. Cosi’ e’ stato. Ma un mio periodo ‘sabbatico’ fuori dalle istituzioni non significa certo interrompere il cammino di Alleanza per l’Italia. Al contrario: siamo un movimento politico di minoranza, ma che ha avuto ragione da molti punti di vista e puo’ avere una funzione importante. Gia’ abbiamo aperto le adesioni 2013. Nei prossimi giorni decideremo le prossime tappe politiche. Una sola anticipazione sulle prossime scadenze istituzionali: occorre eleggere Presidenti delle Camere con le più larghe maggioranze possibili, autorevoli e di rinnovamento. E il Capo dello Stato: se la Legislatura e’ in condizione di proseguire, dev’essere di svolta e di massima credibilità. Altrimenti, si dovrebbe chiedere a Napolitano di restare un anno, per fare la riforma elettorale e tornare a votare.”