Sassano: Corpo Forestale dello Stato accerta abusi edilizi

Sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato, D.A.G. di anni 46, B.G. di anni 60 e N.G. di anni 41, responsabili di aver eseguito lavori  abusivi senza le previste autorizzazioni, apportando una modifica dello stato dei luoghi e il deturpamento delle bellezze naturali nei comuni di Sassano località “Peglio” e Sanza località “Caccialupi”.  L’operazione è scattata nell’ambito dell’attività di contrasto agli eco-illeciti mirati alla prevenzione e repressione dei reati in materia urbanistico edilizia e di difesa del patrimonio ambientale svolta dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania del Corpo Forestale dello Stato nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni.  Il  Comando Stazione Forestale di Teggiano, a seguito di una segnalazione anonima, ha scoperto in località “Peglio”, in agro del comune di Sassano, la realizzazione di tre manufatti, realizzati su platea in cemento e con struttura portante in pali di legno con sovrastante pannelli in lamiera, che dalle approfondite indagini, e dal sopralluogo eseguito unitamente a personale dell’U.T.C. del comune di Sassano, si appurava che le opere realizzate, risultavano essere abusive e prive di qualsiasi titolo autorizzativo. Il Comando Stazione Forestale di Sanza unitamente a personale del C.T.A. di Vallo della Lucania, durante un servizio mirato al  controllo di Polizia Forestale, eseguito su un complesso boscato di circa ettari 20, in località “Caccialupi” in agro del comune di Sanza, constatava che l’impresa boschiva appaltante, aveva proceduto a realizzare ex novo una strada di esbosco di lunghezza pari a m 110 circa con sezione stradale media di m 2,50-3,00 senza alcun titolo abilitativo. Infatti, dai successivi accertamenti, si appurava che l’intervento di realizzazione della pista forestale oltre che essere abusiva, era stata eseguita violando le prescrizioni impartite dei pareri ambientali emessi in relazione al progetto di taglio, dove veniva vietato aperture di piste forestali, di scavi e di qualsiasi tipo di movimento terra. Inoltre nel corso del sopralluogo, si riscontrava, che l’intervento così realizzato, senza alcun criterio progettuale, con eccessive pendenze longitudinali ed in mancanza di protezioni laterali, costituiva un concreto pericolo per l’incolumità fisica degli operatori durante il transito e l’esbosco con i mezzi meccanici. Accertata la totale illegittimità dei lavori, in entrambi i casi, le Giubbe Verdi, denunciavano alla competente Autorità Giudiziaria di Sala Consilina, i tre trasgressori, i quali dovranno rispondere per il reato di abusi edilizi, alterazione e modifica dello stato dei luoghi e  deturpamento di bellezze naturali. I reati ambientali venivano perpetrati in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale,  contemplati nell’area Protetta del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nonché in zona S.I.C.(Sito d’Importanza Comunitaria) e Z.P.S.(Zona di Protezione Speciale). Ennesima importante operazione condotta dal Corpo Forestale dello Stato, che ha consentito di smascherare gli autori dei reati intenti a raggirare il sistema dei vincoli imposti nelle aree protette, pertanto si auspica un immediato intervento delle autorità amministrative competenti, affinchè venga intimata ai responsabili degli abusi l’immediato ripristino dello stato dei luoghi, importante per evitare una definitiva trasformazione, alterazione e cementificazione del territorio.