L’ospite inatteso

Padre Oliviero Ferro

 Stavo riposando, quando sento che qualcosa dentro di me diventa duro. Mi fa male, molto male. Comincio a massaggiare vigorosamente la parte destra. Sembra che non voglia passare mai. Sono momenti interminabili. Mi faccio aiutare da una pomata. Ancora un po’ di massaggi e finalmente il malore se ne va via, anche se rimane qualcosa per ricordarmelo. Capita sempre ai primi colpi di freddo. Ormai, dopo l’esperienza di vita in Africa e nel Sud Italia, non sono più abituato al freddo. Eppure, da giovane, mi piaceva raccontare barzellette stile inglese “le freddure”. Dovrei essere pronto a tutto questo! Ma Qualcuno mi fa capire, di tanto in tanto, che siamo fragili, come delle canne al vento. Basta poco, un soffio, per farti vacillare e ricordarti che sei un uomo e non un dio. L’ospite inatteso arriva quando meno te lo aspetti e se ne va quando vuole lui, pronto a ritornare. Non ti manderà nessun avviso. E’ suo diritto di essere ospitato nella tua vita. Non ti puoi rifiutare. Puoi solo cercare di accoglierlo nel miglior modo possibile. Poi lui deciderà se e come rimanere e per quanto tempo. Tu gli dovrai dire solo “karibu,benvenuto, sei a casa tua”. Nel frattempo, continua a vivere. E se lui arriverà di giorno, di notte, lungo la strada, non avere paura. Prova a considerarlo un amico. Forse ti sarà più facile accoglierlo. Almeno provaci.