Salerno: Consorzio Sa2, l’indifferenza delle Istituzioni esaspera

Anche oggi due dipendenti del Consorzio Sa2, messi in forte difficoltà dai ritardati pagamenti degli stipendi hanno manifestato il proprio disagio, minacciando di darsi fuoco nella sede legale dell’ente consortile in via De Bartolomeis. Barricatisi negli uffici con della benzina hanno rivendicato i propri diritti violati. Di fronte a quest’ennesima eclatante forma di protesta, che fa del proprio corpo l’unico strumento di contrattazione, i lavoratori del Consorzio Sa2 esprimono tutto il proprio sdegno nei confronti di organismi pubblici che, trascurando i propri doveri istituzionali,  hanno determinato una grave situazione sociale. In primis la Presidenza del Consiglio dei Ministri! Anche Provincia di Salerno, Società Provinciale Ecoambiente, Gesco, Salerno Pulitra, Comuni grandi e piccoli, compresa la città capoluogo, sono debitori di decine di milioni di euro, con cui pagare i dipendenti per il lavoro svolto. Questi enti si fanno belli con il sudore dei lavoratori del Consorzio! Questi Comuni non sono virtuosi, sono morosi! Sfruttano braccia e strutture del Consorzio Sa2 e poi non pagano i servizi ambientali, pur incassando la tarsu dai propri concittadini. Questo è lo scandalo! Come dipendenti siamo stanchi di essere sfruttati e poi vilipesi nei diritti da chi ha il compito di garantire il sereno svolgimento della vita pubblica, rispettando le leggi dello Stato. I primi a violare il patto sociale sancito da normative vigenti, accordi legali e convenzioni pattuite liberamente sono proprio questi responsabili della gestione pubblica. Il lavoro onesto e faticoso di tanti lavoratori perbene, ha tamponato le falle di un sistema tecnico-amministrativo logoro e arretrato. I lavoratori del Consorzio Sa2 si augurano che mai più si verifichino episodi come quelli delle ultime settimane, ma di fronte alla constante evasione degli obblighi contratti dai vari enti pubblici, preannunciano altre azioni di lotta e di protesta, per garantire il proprio futuro occupazionale. Dopo oltre 16 anni di lavoro, non è solo una questione di stipendi erogati a singhiozzo, ma soprattutto una situazione di incertezza futura che deve essere al più presto risolta, con l’assoluta osservanza delle normative vigenti, che prevedono la salvaguardia del posto di lavoro per tutti i dipendenti. Su questo aspetto non saranno tollerati giochini politici di nessun tipo, come peraltro ribadito nei vari incontri sia in Prefettura, sia presso l’Amministrazione Provinciale.

I Lavoratori