Disconosciuti figli della provetta?

di Rita Occidente Lupo

Il desiderio della maternità ad ogni costo, sigillato anche dall’embrione in provetta ma, la possibilità anche di disconoscerlo, al momento della nascita, come da gravidanza naturale. L’emendamento approvato dalla commissione Affari Sociali della Camera, che modifica la legge 40 sulla procreazione assistita, un controsenso alla luce delle motivazioni, a base della fecondazione. Infatti, se da una parte verrebbe naturale pensare che quello della Fallaci, memoriale del frutto d’una vita mai nata, tra insicurezze e rimpianti, la legge 40 offre il fianco ad un dibattito acceso nel Paese che, dalle stanze parlamentari, alla vita di tutti i giorni, non riesce ad incanalare il valore dell’esistenza, nel garantirle dai primi vagiti quella sicurezza di cui ha bisogno nel batter le ciglia. Il disconoscimento del proprio figlio, un nonsense alla gestazione esistenziale: quando, ovviamente, non la si alleva e porta in grembo, per fomentare addirittura il commercio, d’esseri umani!