Napoli: il Festival apre le porte del “carcere di Airola”

La notizia sta facendo il giro del mondo e i media stanno catalizzando l’attenzione a venerdì 2-Novembre, giorno in cui, dentro il carcere di Airola, cittadina in provincia di Benevento, avverrà l’11° selezione del famoso “Festival di Napoli”; Alcuni giovani gruppi napoletani partecipanti al Festival si uniranno con altrettanti giovani carcerati per partecipare alla nota Kermesse. Questo per far si che la giuria tecnica non possa distinguere i giovani carcerati dai normali partecipanti, per non essere influenzata. Tutto ciò è parte del progetto  del Festival di Napoli che quest’anno rivolge lo sguardo al “Sociale” e contribuisce, attraverso l’arte, alla riabilitazione di giovani detenuti prossimi alla scarcerazione, il Festival riconoscerà agli eventuali finalisti una sorta di borsa di studio o meglio un vero e proprio stipendio mensile e un contratto discografico, che gli permetterà di sopravvivere, una volta fuori del carcere, potendo intraprende la carriera artistica grazie a questo sostegno. Un messaggio forte e concreto in un momento in cui la micro-criminalità, in special modo a Napoli, è presente e mina la sicurezza sul territorio. Napoli si vuole presentare al mondo per ciò che è realmente, e non più con l’immagine retorica fatta di pizza e mandolini, ma con una forza artistica del tutto innovativa insieme ai ragazzi di Scampia, della Sanità, dei Quartieri Spagnoli… che non amano solamente banali melodie, ma sono immessi nel fiume estetico della contemporaneità; fanno il “Rap”, mostrano le piaghe del sistema con la forza dell’amore, della musica e soprattutto con una “napoleanità” nuova che li rende appetibili nel mondo intero. Il Festival di Napoli e il Presidente Nicola Convertino dopo mesi di lavoro sono riusciti ad avere l’attenzione del Ministero della Giustizia e del Dipartimento di Giustizia Minorile attorno a questo progetto originale. Così hanno ufficialmente ottenuto il permesso di far partecipare questi ragazzi detenuti alla selezione, compresa la possibilità di effettuare riprese televisive. Si tratta di un evento di carattere straordinario e denota un’apertura culturale nel sistema della giustizia che tende al recupero in forme nuove e originali. Il Festival di Napoli pertanto, accanto al normale svolgimento della manifestazione, vuole lanciare un segnale forte d’impegno verso i giovani, soprattutto quelli più disagiati della città. In questo senso i premi istituiti sono degli aiuti veri e propri, oltre ai consueti contratti discografici parliamo di stipendi. Questo vale sia per eventuali vincitori provenienti dal carcere di Airola che per altri vincitori che parteciperanno alla normale selezione. Venerdì insomma assisteremo ad un evento eccezionale che sicuramente sarà all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale e non solo. All’interno della Giuria tecnica abbiamo anche presenze “forti” il DJ Aniceto del Chiambretti Night, che è membro della Consulta degli esperti e operatori per il Dipartimento per le politiche anti-droga a Palazzo Chigi e il Professor Caramiello membro della rete UNAR (Ufficio anti-discriminazioni razziali) della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Queste presenze aiuteranno la riflessione sugli strumenti e i modi per aiutare giovani che hanno avuto un passato difficile.