Prossimo il nuovo “salassometro” del contribuente

Enzo Carrella

Novità in cantiere  sul redditometro  i controlli dell’Agenzia  “peseranno” le voci di spesa in base alla regione e al nucleo familiare. E per scovare il “nero” dei ristoranti si conteranno i tovaglioli con il nuovo  “tovagliometro”. Il fisco è in guerra e i contribuenti , rassegnati, ne seguono le strategia. Sull’evasione fiscale il direttore Befera  non risparmia i toni e annuncia – consegnandone un elenco dettagliato alla stampa  specializzata- gli interventi al centro  della prossima campagna d’inverno. In prima linea , previsti  aggiustamenti per il nuovo redditometro  così da  renderlo più efficace e mirato in vista della prossima entrata in vigore. Non solo concomitante sarà la Riforma del catasto “ormai indifferibile” e la revisione delle agevolazioni fiscali (  con tagliole sulle  detrazioni e deduzioni che sino ad oggi consentivano di risparmiare oltre 30 miliardi  di euro in  tasse ) per una maggiore equità di trattamento tra i cittadini. Affiancata alla politica di intervento mirante al recupero del sommerso ,  ci sarà  la tanto attesa semplificazione fiscale e un rapporto più trasparente tra Equitalia e i contribuenti. Un redditometro a misura di famiglia e regione. Già presentato quasi un anno fa, il nuovo redditometro doveva diventare pienamente operativo entro lo scorso giugno e invece subirà un altro slittamento. Colpa del sofisticato  software, non ancora abbastanza preciso nello scovare quei “furbetti di quartiere ” che hanno un tenore di vita incompatibile coi redditi dichiarati. C’è, però, da segnalare  anche un affinamento dei criteri di indagine con una  “taratura”  dei suoi 80 indicatori su diversi parametri. In parole  semplici , le spese “prese in esame”  avranno un peso variabile nel calcolo del reddito in base:
all’area geografica ( ccdd coefficiente territoriale): l’acquisto di una barca come indicatore di reddito elevato avrà  un “peso specifico” maggiore in una regione del sud con reddito medio-basso che in una del nord a reddito alto;
alla famiglia (coefficiente familiare): una casa di grandi dimensioni può essere una spesa “di lusso” per un single ma non per una famiglia numerosa.
Il redditometro vuole essere innanzitutto uno strumento di “compliance”.
La sua prima funzione è informare il contribuente che dai dati provenienti dalle sue dichiarazioni e da varie altre fonti (banche, registri immobiliari ecc.) ci sono segnali di discrepanza tra il reddito dichiarato e quello necessario per mantenere un determinato tenore di vita. Questo dovrebbe spingere il contribuente a giustificare le spese “sospette” o a rettificare la sua posizione reddituale. Se  dovesse permanere- da questo primo screening-  una differenza superiore al 20% scatta in automatico il controllo e l’accertamento esecutivo. Il tovagliometro per il “nero” dei ristoranti. Sempre sul versante della lotta all’evasione rispunta un altro strumento di indagine, battezzato “tovagliometro“. Si tratta di un particolare tipo di redditometro applicato ad alberghi e ristoranti e serve a verificare quanti coperti reali ha avuto l’esercizio in base al numero di tovaglioli utilizzati e lavati. Il dato viene poi confrontato col numero di ricevute emesse. Un metodo già avallato da sentenze tributarie degli anni scorsi , tutte però con un “comun denominatore” :  il metodo utilizzato , per non dare spazio ad abusi, dev’essere circostanziato. Cioè servono anche altri indizi di evasione. Se, ad esempio, “gustare “una pietanza “brodosa” ( zuppe e altro) sarà necessario “consumare” quantità variabili di tovaglioli  per lo stesso cliente , tale aspetto  non indica, da solo, un’evasione in atto. Il rischio , altrimenti, è vedere il cliente  tirare fuori dalle borse o 24 ore , tovaglioli “self made” o – aspetto paradossale- ricorrere a frequenti “fughe” nei “bagni” per eliminare tracce “di reato “.  E i commercialisti stanno a  guardare. Ancora una volta , balza evidente agli occhi di tutti la mancanza di una presa di posizione netta e circostanziata da parte dei competenti  “professionisti. La categoria se unita replicherebbe al progetto in corso dell’Agenzia con proposte omogenee supportate da dati di fatto evidenti e incontrastabili  frutto della loro esperienza “sul campo”  e invece … lasciano scorrere fiumi di parole  e “tecniche verosimili”  quasi da spettatori  inerti.