Eboli: Icatt, il lavoro in carcere, il lavoro del carcere

Anche quest’anno i detenuti della Casa di Reclusione – Isituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze di Eboli, non hanno mancato di dare il loro apporto alla collettività. Anche quest’anno, in attuazione del più profondo significato del concetto di “Giustizia Riparativa” si sono prestati alla pulizia delle spiagge del  litorale battipagliese,  con il preciso intento di riparare con il loro impegno fattivo, almeno in parte, alle conseguenze dei propri reati. L’attività si colloca nella scia di una ormai consolidata e “storica” tradizione nata dalla stipula di un apposito protocollo d’intesa con i Comuni di Eboli e di Battipaglia in base ai quali l’ Icatt si assume il compito di provvedere al “recupero ambientale”  delle zone a maggior rischio di degrado. Così dal 2007  ad oggi grazie agli impegni assunti dal Direttore, Dr.ssa Rita Romano i detenuti dell’ ICATT hanno pulito la collina di San Donato, sistemando le aree adibite a ritrovo dei cittadini, catalogando ed apponendo cartelli illustrativi sulla flora e sulla fauna autoctona. Hanno ripulito gli otto chilometri di fascia pinetata del litorale ebolitano, così come le spiagge del limitrofo comune di Battipaglia. Nel progetto “centro antico pulito” hanno ripulito il centro storico presso il quale sorge il lo storico Castello Colonna (sede dell’istituto di pena), sistemato e curato le aiuole, così come hanno curato la sistemazione delle aree verdi che sorgono intorno al Complesso Monumentale di San Pietro alli Marmi. Nella loro instancabile attività i detenuti, insieme al direttore, hanno ottenuto il riconoscimento dell’ Amministrazione Comunale di Eboli in un’ufficiale seduta del Consiglio Comunale  così come quello dei cittadini ed in particolare del Comitato di Quartiere. Nell’ambito di queste attività un posto a parte merita la sistemazione del complesso monumentale di Sant’Antonio, quasi interamente ripristinato dai detenuti e destinato ad ospitare “il Museo dello Sbarco” in memoria dello sbarco degli alleati americani nella Piana del Sele nella storica Operazione Avalanche. A seguito della stipula di ulteriore protocollo d’intesa con il Comune di Eboli e l’Associazione Sophis, ente formativo che da anni collabora con l’ICATT, il direttore è riuscito  a  “ritagliare” alla Casa di Reclusione un ruolo fondamentale ottenendo  per alcuni detenuti, che seguiranno un apposito corso di formazione a seguito del quale otterranno la qualifica di “operatore museale”, un’occupazione stabile nella gestione del museo. Non conosce momenti di stasi, neppure nel caldo torrido di un’altrettanto torrida estate, l’attività di chi fermamente convinto della valenza trattamentale della pena e fortemente impegnato a perseguire il mandato di cui all’art. 27 della Costituzione cerca di dare alla pena oltre che un aspetto umano, un significato.