Salerno: grande attesa ai Barbuti per Benedetto Casillo

 

Giovedì 16 agosto, alle ore 21.30, per la XXVII edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, organizzata dalla Bottega San Lazzaro sul palcoscenico di largo S. Maria dei Barbuti, andrà in scena la Compagnia di Benedetto Casillo con “Un fantasma per amante” di e con Benedetto Casillo (posto unico 15 euro). C’è un feeling particolare tra Benedetto Casillo ed il teatro dei Barbuti. Sin dalla prima edizione della rassegna, infatti, il mattatore partenopeo ha calcato le tavole del palcoscenico di S. Maria dei Barbuti. Viceversa, il pubblico attendo ogni anno con grande fermento il suo arrivo, tanto da riempire sempre gli spalti. Quest’anno Casillo, come sempre con la sua affiatata Compagnia, porterà in scena la sua nuova commedia, “Un Fantasma per amante”. E’ uno di quegli spettacoli dove l’imprevedibilità ed i colpi di scena la fanno da padrone, come del resto è solita la drammaturgia degli spettacoli comico-brillanti. La regia si appropria di tali situazioni come cammino di lavoro usandolo come un gioco teatrale esasperato e irreale. La commedia fu scritta da Giovanni Rescigno, come è nel suo solito Benedetto Casillo l’ha ridisegnata e riscritta adattandola a se stesso e ai suoi abituali attori; Patrizia Capuano, Angelo Murano, Gennaro Morrone. E’ una commedia degli equivoci alla Feydaux, una di quelle commedie che testimoniano nel soggetto il legame strettissimo tra Napoli e la Francia.  Scorre per quasi due ore, lo spettatore sente il testo, ambientato negli anni ‘50 come vissuto, letto, raccontato al presente. Amori incrociati, solitudini che si confortano in ambito sociali circoscritti, furberie da non furbi e il gioco dello sciupafemmine, della femme fatale e del cornuto poco avveduto, sono ingredienti sicuri. Ma questo è teatro: dialogo tra chi guarda e chi recita, a cui si somma la capacità dell’attore di far sentire lo spettatore protagonista. Benedetto Casillo veste i panni di Mimì De Rosa, un medico, improvvisato inventore, molto audace, pronto a compromettersi in un matrimonio qualunque pur di ottenere l’eredità della zia Filomena. Tutto ciò mentre la consorte di Attilio, amico e collega di Mimì, Marisa amante dell’esuberante medico, continua ad avanzare pretese, divenendo un vero incubo per il povero Domenico De Rosa, che cerca disperatamente di nascondere le sue malefatte. Finale a sorpresa e risate assicurate.