Momenti di depressione

Michele Montuori

 

Sono molto comuni, considerate le carenze affettive e lavorative di questi ultimi tempi. L’aspetto esterno di quanti, giovani o adulti, si trovino a viverli, è caratterizzato nella sfera fisica da prostrazione sino all’immobilità, con testa bassa, occhi fissi, voce flebile e monotona, spalle cadenti e tronco curvo. Nella sfera dell’attività interiore dominano inerzia e abulia, e si rimane indifferenti anche ad un minimo di igiene personale; può talvolta iniziare un senso di autodistruzione. Sul piano della sfera intellettuale, si verifica un’inibizione psichica, con inerzia nella produzione mentale, meditazione dolorosa, diminuzione di attenzione e memoria, impoverimento dell’associazione di idee. Sul piano interiore si instaura un dolore morale, con profonda tristezza e spesso scrupoli, senso di colpa talora eccessivo, scoraggiamento, pentimento.  Fattori vincenti sul protrarsi della depressione dovrebbero rivelarsi: un mai domo e consapevole affetto da parte dei familiari, e l’eventuale ricorso da un analista capace di rimuovere i vissuti negativi stratificati con un dialogo pur psichiatrico ma teso ad ottenere un certo pentimento (quasi sempre si tratta di errori morali!) e un consequenziale ringraziamento al Padre di ogni cosa per i numerosi collaterali doni ricevuti. Quale più che utile complemento a tale rinnovata affettività, oltre il poter ricorrere all’uso a basso dosaggio di farmaci semplici come l’Entact o la Valeriana o (per chi desidera farsi curare omeopaticamente) i fiori di Bach, appare utile segnalare il dover instaurare un nuovo stile di vita teso a ottenere il riequilibrio del quadro nutrizionale, quasi sempre scadente per il ricorso ad alimenti raffinati (zucchero bianco, farine 00, sale bianco, olii di semi), privi di nutrienti (junk food o cibo spazzatura), zeppi di anticrittogamici: tutte cose che ossidano i neuroni (sia centrali che del sistema enterico, dove, a mò di calza, esiste un secondo cervello, con gli stessi neurotrasmettitori centrali) e quindi diminuiscono la risposta d’insieme dell’individuo. Due condizioni permettono dunque di superare momenti di depressione: un discreto aiuto familiare (se possibile), teso a ristabilire un nuovo stile di vita e sotteso da altruismo e reciproco senso di perdono, e (se uno vi faccia ricorso) un più che competente aiuto dello psicoanalista, dalle medesime caratteristiche.