San Valentino Torio: Cantanapoli “Il musical”

San Valentino Torio: Cantanapoli – “il musical”Sabato 23 giugno 2012 – Villa Comunale – ore 21.30-Giò Di Sarno ed i suoi alla fine possono dirlo forte: “è stato un successo!”. Dopo avere girato teatri ed anfiteatri, ospitate tv e piazze, tornano in provincia di Salerno. L’appuntamento per il grande pubblico è per sabato prossimo 23 giugno 2012 presso la splendida Villa Comunale della città dell’amore per eccellenza: san Valentino Torio. Passione e musica si fondono nel loro luogo più naturale, nella culla amorosa che tributa perennemente il suo tributo ai sentimenti ed agli spasimi del cuore. La sfida di presentare la Napoli del Novecento è stata vinta dall’organizzazione “Mediterranea produzioni” del maestro Carmine Caiazzo. L’arte del palcoscenico con il brio di una compagnia che è riuscita a farsi largo nel giro di qualche anno. Dalla “lavandaia” – sciantosa – Ninì Tirabusciò / Di Sarno che appare silenziosa in scena al potente tenore Alessandro Fortunato ed al trionfatore di festival canori internazionali Nunzio Milo il risultato è stato premiato. Per loro san Valentino Torio è molto di più di una tappa all’interno dell’entusiasmante tour, è un ritorno nei luoghi natii. Giò Di Sarno è originaria di Poggiomarino, Nunzio Milo di Angri.  Il Novecento, che rivive tra balli, canti, scene e costumi (ben 180 a firma di Giuseppe Tramontano) rende omaggio alla tradizione che porta i nomi di Viviani, E.A.Mario, Salvatore Di Giacomo, Roberto Murolo, Renato Carosone e altri. “Viento ‘e mare” (Vento del Mare) è il solo pezzo inedito, scritto dalla Di Sarno, perno indiscusso nelle due ore di spettacolo nel quale si misura in ruoli diversi, ora sciantosa, poi popolana, dalle lacrime per bombardamenti e miseria, guerre e immigrazione alla gioia per lo sbarco degli americani. La leggerezza di balli e colori con la potenza canora dei tre protagonisti che riescono a fondersi in un “unicum” forte e gradevole tras portano gli spettatori in un’atmosfera magica. E non c’è storia per Napoli se non c’è il drammaturgo Eduardo De Filippo, a lui l’omaggio più forte di Giò Di Sarno quando guardando il pubblico mentre si avvolge le spalle con lo scialle recita lo struggente monologo de “E figli so’ figl”  tratto da Filumena  Marturano.  Il dono eduardiano alla maternità universale. Da Napoli a Roma, dai vicoli alle borgate, per fare l’inchino artistico ad un’altra grande della canzone: Gabriella Ferri e…con tanto di frac e bombetta. “Dopo la tappa di marzo all’Auditorium di Pagani dove registrammo il tutto esaurito torniamo felicemente nella provincia di Salerno – commenta la vulcanica Giò – mi auguro che anche questa volta il pubblico ci sia vicino con affetto divertendosi con noi. Ogni volta è una grande emozione il palco ed ogni volta è come calcarlo per la prima volta sia che ti trovi sul palco di Roma che di provincia. Il pubblico è sempre uno solo! Ringrazio davvero tutti quelli che in queste ore ci stanno richiedendo altre tappe in Campania per Cantanapoli, sono le soddisfazioni più grandi ma non riusciremo purtroppo ad accontentare tutti”.  Al tenore Alessandro Fortunato sono affidati i brani di grande potenza vocale compreso lo straordinario “Caruso” di Dalla. Nunzio Milo trova spazio in canzoni romantiche di grandi estensioni vocale e duetti di avanspettacolo con la protagonista in scena, tra questi la simpatica rivisitazione della poesia di Eduardo “’O’rraù” (il ragù). I tre interpreti sono affiancati sul palco da 11 ballerini guidati da Stefano Vagnoli. Professionisti impegnati sui palchi d’Europa: Matteo Tugnoli, Danilo Grano, Rocco Greco, Pino Vela, Raffaella Raimondo, Benedetta Nesbitt, Fabiola Aceto, Irene Preiato, Martina Diadovich, i piccoli e promettenti Alessandro e Beatrice Mazzoni.