Salerno: FdS, l’ecomostro

Autodeterminare il destino delle proprie terre, nella piccola e troppo spesso sinora sonnolenta Salerno o in Val di Susa, è un obiettivo antico ma sempre necessariamente perseguibile, eticamente fondato, politicamente imprescindibile della sinistra “radicale” e dei comunisti in particolare.  La decisione del Consiglio di Stato circa la sospensione dei lavori nell’area cosiddetta del Crescent non giunge inaspettata, non è purtroppo definitiva, ma segna una tappa decisiva nella definizione della lotta in difesa dei beni comuni. Posizioni lavoriste o addirittura veterocomuniste potrebbero indurre a biasimare un tribunale che sospenda delle attività lavorative, ma non è questa la nostra posizione, né, lo sappiamo per certo, quella di tutti i comunisti della provincia di Salerno, quale che sia il loro partito di riferimento. Qui non si tratta di difendere posti di lavoro, pure sacrosanti, ma di capire che esiste un orizzonte di riferimento costituito da diritti inalienabili che deve essere patrimonio di tutti e tutte. Fermare l’ecomostro, porre un freno a questo simbolo di ambizione smodata, di spregio nei confronti della storia del litorale salernitano, di narcisismo fine a se stesso, di caudillismo becero e senza confini, è un atto che, prima ancora che mettere un mattone nel grande muro della giustizia, riempie il cuore di un afflato diverso, finalmente ottimista, verso il futuro delle nostre terre. Certo, potrebbe essere una sconfitta per tutti sapere che ci vuole l’intervento della magistratura e non basta la ferma volontà dei cittadini per limitare l’affermarsi di questi simboli di bieca avidità, di insensatezza. Ma dai cittadini, da una denuncia di un’associazione quale Italia nostra, dal comitato No crescent è partita l’indignazione, dal sacro furore che ha pervaso centinaia di salernitani, di ogni orientamento politico possibile, va detto, è nata la scintilla che ha portato a questo risultato. È una vittoria parziale, momentanea, ma una vittoria, tutta da godere. Al di là del giudizio estetico, e ben oltre i pronunciamenti definitivi della magistratura, sull’operato di questa giunta e di quella che l’ha preceduta prevarrà sempre un giudizio politico, non scindibile dal giudizio etico, estremamente negativo. Il passaggio chiave del pronunciamento del Consiglio di Stato, laddove si fa riferimento ad “una trasformazione dello stato dei luoghi difficilmente reversibile e tale da determinare per la collettività un pregiudizio grave e irreparabile” contiene il succo del discorso: contro il volere della collettività non c’è volontà del singolo che tenga.

Paolo Battista Segretario Provinciale Federazione di Salerno PdCI-FdS

 

Un pensiero su “Salerno: FdS, l’ecomostro

  1. Comunicato stampa
    Il blocco del cantiere Crescent a Salerno giunge a seguito di un ricorso al Consiglio di Stato di “Italia Nostra” sostenuto economicamente dal gruppo facebook “Figli delle Chiacarelle”, a seguito delle evidenti violazioni di legge insite nelle modalità di avvio dell’opera. Si ricorda che proprio in relazione a tali violazioni il Sindaco è oggetto di una procedura penale. Ai lavoratori che, incolpevoli, rischiano la cassa integrazione va la solidarietà degli stessi promotori dell’azione davanti al Consiglio di Stato, ma è impensabile che i livelli occupazionali si difendano tollerando abusi edilizi e favorendo la speculazione.
    Vincenzo de Simone, per Figli delle Chiancarelle.

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