Italia in cifre i centenari sono 16.000

Giuseppe Lembo

La vita della gente del nostro Paese cresce sempre di più. Solo 10 anni fa i centenari erano 5.000; oggi sono oltre 16.000; dei 16.000, la maggioranza è di sesso femminile. L’ISTAT ne ha pubblicato i dati; i centenari d’Italia sono nati nella prima decade del secolo scorso. La cifra esatta è di 16.145; 13.000 sono donne che risultano essere più longeve rispetto agli uomini. Territorialmente l’Italia dei centenari è così distribuita: Nord-Ovest 4.190; Italia Centrale 3.984; Sud 6.439; Isole di Sicilia e Sardegna 1.533. La popolazione italiana è oggi di 60.626.422 abitanti; 31.213.000 sono donne; 29.413.422 sono maschi. La vita media degli uomini è di 79 anni, mentre quella delle donne è di 84 anni. Che fare per arrivare a superare l’ambita soglia dei 100 anni di età? La longevità oltre che un fatto congenito al DNA umano, molto è dovuta alle buone regole di vita. Una vita sana, basata su di una altrettanto sana alimentazione, è il primo presupposto dell’uomo longevo; tra l’altro, deve sapersi tenere in movimento continuo, sia fisico che mentale. L’uomo per vivere il più a lungo possibile, deve saper vivere serenamente, adattandosi agli eventi della vita, evitando situazioni da stress e mantenendo un forte equilibrio psico-fisico, tale da evitare inopportuni sbalzi della pressione sanguigna che deve essere stabile e non ballerina e con la glicemia sempre nella norma. Importante è anche un continuo allenamento della mente; tanto è possibile, leggendo; leggendo soprattutto libri e pensando anche che al mondo, non si vive semplicemente vegetando e consumando, oltre i limiti consentiti, risorse di tutti, necessarie a tutti non solo nel presente, ma in modo particolare per il futuro. Ciascuno di noi al mondo ha un preciso ruolo; è quello, assolutamente non trascurabile, di lasciare segni tangibili della propria umana esistenza; non si tratta di segni legati unicamente alla sola materialità terrena; sebbene importanti, non rappresentano assolutamente quella “corrispondenza di amorosi sensi” tra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti. Il migliore patrimonio da lasciare in eredità agli altri, anche se spesso è sempre più indifferente ai più, è un patrimonio di valori, di idee, di pensieri importanti in cui ci si possa ritrovare e riconoscere come uomini della Terra; un patrimonio assolutamente non traducibile nella materialità oggettuale delle cose terrene; l’UOMO della Terra è, prima di tutto, dotato di una grandissima forza immateriale, con una sua ricca valenza etico – spirituale. È per questa grande forza immateriale che in tanti, contenti di venire al mondo, vivono la loro vita rivolti agli altri, circondandosi spesso degli altri e di quel bene comune, il grande lievito del mondo che può salvarci dal disastro finale conseguente ad una Terra ammalata di UOMO e sempre meno capace di agire e reagire per evitare la catastrofe senza ritorno, conseguente alla grave rottura dei sempre più fragili equilibri UOMO-TERRA. Se l’uomo non riesce a capire queste cose, il mondo è, purtroppo, in una condizione di grave ed insuperabili rischi. Come sempre, anche per questo difficile momento della storia dell’uomo sulla Terra, saggiamente si potrà trovare la soluzione ai problemi; tanto è possibile, interrogandoci ed interrogando soprattutto quel ricco patrimonio di longevi ultracentenari che, più degli altri, si portano dentro quella saggezza antica che li tiene in vita e li indica ai più giovani come stella polare da utilizzare per camminare sicuri per le strade del mondo, dove l’uomo  è, quanto tutti ci auguriamo, ancora pronto a dare a favore degli altri, la migliore parte di sé, rigenerandosi e rigenerando umanità.