Kanisa, chiesa

Padre Oliviero Ferro

E’ il luogo dove tutti si ritrovano, normalmente, la domenica. La chiesa accoglie tutta la grande comunità, formata dalle piccole comunità di base, dai gruppi ecclesiali, da tutti quelli che vogliono incontrarsi con la Parola di Dio, vissuta dai cristiani. Nelle grandi città, sono dei grandi edifici, ma nei villaggi, invece, sono costruiti con tanta buona volontà. A  voltesi comincia da una capanna, oppure sotto un grande albero o sulla spiaggia. Ogni posto è buono per incontrarsi, per lodare Dio e per dire a tutti che si è felici di seguire Gesù. Poi, piano piano, quando la comunità comincia a crescere, si condividono le responsabilità. Si comincia a sentire l’esigenza di fare qualcosa più grande, più solido, con un tetto, non più di paglia, ma con le lamiere. E allora tutti cercano di fare qualcosa. Chi porta la sabbia, chi le pietre, chi raccoglie i soldi per comperare il cemento, chi taglia le piante per fare il tetto. Anche i più giovani e i più piccoli fanno la loro parte. Si fanno i turni di lavoro. C’è bisogno di tutti, perché sarà la casa di tutti. Poi, dopo tanto lavoro e con l’aiuto di tanti amici, anche dall’estero, si arriva a mettere il tetto, allora si tira un sospiro di sollievo. La casa comincia a prendere forma, ci si potrà riunire, senza bagnarsi troppo. Certo, mancano ancora le finestre, il pavimento, le porte. Ma piano piano, tutto verrà completato. E, alla fine, ognuno potrà dire che in quei muri, c’è il frutto del proprio lavoro, del proprio amore per Dio e per i fratelli. Il giorno della inaugurazione ci sarà una grandissima festa, non solo nella chiesa, ma anche nei dintorni, perché, dopo la preghiera, la gioia deve diventare concreta, condividendo il cibo che renderà felici tutti. E non si dimenticherà nessuno,neanche i bambini. Ci vuole poco per fare una grande cosa. Basta che ognuno faccia la sua parte e il risultato è meraviglioso.