Cava de’ Tirreni: abusivismo edilizio storia coscienza deviata, di un giustizialismo taciuto

Pur certi che quanto di seguito, difficilmente possa essere oggetto di personale lettura siamo in dovere di illustrare alcuni fondamentali aspetti, a nostro dire, di quello che è ormai diventato un vero e proprio “caso cavese“, da più parti sottovalutato, da altre superficialmente ricondotto a luoghi comuni. Aspetti che tentiamo di illustrare se non altro perché viviamo in prima persona un fenomeno che, per la particolarità e la complessità che lo caratterizza, sta finendo per assumere le forme di un dramma sociale cavese senza precedenti.  Si coglie dall’intervento del consigliere comunale dr. Gravagnuolo apparso sui quotidiani “la città – il  Mattino e Metropolis di sabato scorso 2 giugno 2012, accusando tutte le associazioni degli abusivi di lettere anonime per denunciare presunti abusi edilizi da egli perpetrato nella sua dimora. Il Comitato “Casa Sicura” ha sempre avuto un atteggiamento anche nei suoi confronti, il dialogo e il rispetto della legalità,  per questo riteniamo  che nulla   possa essere addebitato ai nostri associati di un comportamento immorale  per dare seguito ad atti di parassitismo, al contrario abbiamo sempre cercato molto democraticamente il confronto istituzionale, con Lei allora sindaco e con tutti fino al precedente governo centrale. Il rispetto delle regole e l’illusione del condono“, una profondità di analisi ed un atteggiamento assolutamente non pregiudiziale, che ha saputo tener conto della delicatezza e della complessità della questione. Il fatto è che non si è mai voluto approfondire perché e per quali futili cause fondamentali si lotta per la conservazione del diritto alla “Casa”… la privazione, il diniego di un diritto,    la costrizione della necessità  si è approdato all’abuso  in sé, solo in ultima istanza, quale tentativo ultimo di risoluzione, dopo aver tentato, preventivamente, di percorrere tutte le strade della legalità, rivendicando un giusto diritto, quale quello ad una dignitosa abitazione, presentando una regolare autorizzazione a costruire su suolo di proprietà, che si sono visti negata non perché quel suolo fosse qualificato come “zona a dissesto idrogeologico”, non perché vi gravasse un vincolo di natura archeologica, ma perché lo strumento urbanistico troppo risalente, non permetteva in alcun modo la costruzione di una abitazione regolare. Cava la nostra Città una volta “Piccola Svizzera” … per questo ed altro gli aderenti del Comitato “Casa Sicura” Associazione Ambiente e Territorio si dissociano da tutte le congetture nei confronti di qualsivoglia e di essere chiamato in causa unicamente per atti concreti e manifestazioni di volontà per dare corpo alla risoluzione definitiva del problema più sentito: Salvare e mettere in sicurezza le nostre case in sintonia con le Istituzioni. Le diatribe e le diffamazioni lasciamole fuori da un problema così grave che affligge oltre tremila famiglie di Cava de’ Tirreni.  Riteniamo pertanto pregiudizievole ed aggravante la situazione tanto delicata  riguardante l’abusivismo edilizio, per come si è posta è una soluzione che non porta da nessuna parte…come si dice più si volta la …e più si sente la puzza. Il prof. Abbro non avrebbe mai permesso tanta melma al palazzo di città…