L’ultima castroneria del Presidente Monti

Claudio Di Mella

Mario Monti, detto super Mario, ma di super ha dimostrato di non possedere proprio niente, l’ex rettore della Bocconi, il consulente di quaranta istituzioni finanziarie, il super tecnico incaricato di risolvere i problemi dell’Italia, ha reso di recente un’esilarante dichiarazione, con esplicito riferimento ai trentacinque suicidi per debiti, che sono avvenuti nei quattro mesi del suo governo. Ecco la dichiarazione: “Anche i morti possono essere dei numeri”. In certo qual modo lo sono, soprattutto se confrontiamo i nostri suicidi con i suicidi più numerosi della Grecia, ma parlare di numeri per dei morti in preda alla disperazione è davvero una pesante volgarità, indegna di un presidente del Consiglio e di un professore universitario. I morti sono morti, e come tali debbono essere ricordati ed amati. Sono stati uomini, che hanno fatto quasi per intero il loro dovere, come lavoratori, come cittadini e come produttori di ricchezza.  L’uomo non è un numero, anche se è soggetto a censimento, è un universo. Io non direi mai che i miei genitori sono stati dei numeri, così come non direi che mio cognato Giovanni Lombardi, morto da poco, è un numero. Sia gli uni che l’altro sono per me creature uniche al mondo e mai mi sognerei di chiamarli numeri. Un numero può essere, per essere cattivo, soltanto Mario Monti, ed un numero sbagliato è senz’altro l’uomo che lo ha chiamato a guidare il Governo italiano.

 

 

4 pensieri su “L’ultima castroneria del Presidente Monti

  1. Ma cosa si aspettava da questo signore che trasuda indifferenza persino sul fatto che è diventato la ridicola macchietta di colui che ha calato le braghe davanti ai farmacisti e tutte le piccole e grandi caste? Certo i morti sono “numeri” ed è anche sulla base di questi numeri che prima o poi dovrà rispondere.
    Articolo conciso e che va subito all’essenziale. Complimenti

  2. Per essere alla guida di un paese, senza essere stati chiamati dal popolo sovrano, Monti e & si sono rivelati troppo arroganti, supponenti ed anche incapaci di avere empatia sociale.
    Monti, in particolare, è partito con una strategia precostruita a tavolino, non si capisce bene da chi, una specie di scacchiera finanziaria internazionale, che non teneva conto, minimamente, di avere a che fare con uomini veri e non numeri. Bisogna ritornare al rispetto dei valori umani, del sociale, delle famiglie e dei problemi comuni di chi lavora, cerca lavoro e vuole avere fiducia nella risoluzione dei problemi. Senza dover versare più ne lacrime, ne sangue.

  3. @Giulio Caso
    Andava benissimo la scacchiera e, in una comunità estesa, gli uomini devono diventare numeri. Altrimenti ci piangiamo sulla spalla l’uno dell’altro e non produciamo. Al rispetto dei valori umani ci si arriva da singoli uomini, non certo per virtù dei governanti. Tutti.

  4. Mi scusi, Joseph, pensavo fossimo già a buon punto con le passate lotte politiche, a cominciare dalla rivoluzione francese – al rispetto dei valori umani.
    Quindi, proprio come dice lei, dal basso, da “singoli uomini” .
    I cosiddetti, autoproclamatisi “governanti”, a mio parere, ribaltano questo fatto o, almeno, non gli danno eccessiva importanza e, prima di farci piangere “l’uno sulla spalla dell’altro” ,piangono, ipocritamente prima loro.

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