A te che leggi dopo mezzanotte…”Amore, rockstar…!”
Se ne stava sotto il palco lì, a sentir quel concerto che già conosceva: come la prima volta. La sua, ormai, una tiritera, di tour in tour, giacchè lui, un divo dello spettacolo. Una rockstar, che sapeva sempre tenere la scena, la folla, i fan, che l’acclamavano al momento in cui il suo debutto sapeva riscaldare i cuori. E lei, s’emozionava e mescolava, tra qualche sorriso compiaciuto, gli sguardi dei curiosi, che puntuali non le staccavano gli occhi di dosso. Poco le importava, c’era abituata alla curiosità invadente: quella che non entra mai dalla porta di servizio, per ferire e parlar male. Quella beffarda, che più volte l’aveva prostrata ed ora annaspava sollevando il bavero inquisitorio anche verso di lui. Che doveva esser preservato ad ogni costo. Questo pensava, mentre lui, nel pieno della sua performance, accalcava la scena, riempiva la piazza e tentava di non perdere assensi. Quelli che, nel tempo, l’avevan portato in cima alle Hit Parade, lusingandolo per la dialettica, viziandolo per il valore. Il talento, prima o poi vien fuori, ammoniva anche quella sera, lanciando specialmente a quanti non volevano stordirsi, col mieloso canto delle sirene, un messaggio per la vita. Lui, era fatto così: amava riflettere, più che parlare; agire, più che biasimare. E s’esibiva anche quella volta, in un concorso che l’avrebbe portato forse, all’apice della classifica o ne avrebbe decretato le sorti in panchina. Lei questo pensava, mentre riannodava il filo dei ricordi, mescolando, tra il nero della sera, le mille frasi che gli avrebbe voluto sussurrare. E soffocando in cuore quell’abbraccio che, ancora una volta, gli faceva capire quanto l’amasse. Lui era lì, di fronte a lei, in una spettacolare performance, che le chiedeva assenso: lo sapeva, era sempre così. Aveva bisogno di saper da lei, l’altro suo emisfero, com’era andato il concerto. Tra fumi e senza fischi, plausi e note spezzate nell’aria, ancora una volta ce l’aveva fatta d’un fiato, reggendo la scena a meraviglia. E lei, si stropicciava il guanto valanzè soddisfatta, tirando all’indietro il capo, per scorgerlo meglio tra la calca dei fan. Non poteva perderlo di vista tra tanti: sapeva che i loro sguardi si sarebbero incrociati, come sempre…si cercavano tra la folla,non potevano perdersi di vista! Finalmente, anche lei, tra tanti…la sua stretta, il suo prenderla per mano, convenevole saluto, un inchino ossequioso…era stato sempre un gentleman, anche da divo…un brivido la percosse. Non era l’umidità della serata: gli s’avvicinò sussurrandogli all’orecchio, temendo per lui futuri scenari. Il suo sorriso: tra troppi volti, il filo karmico tra loro più forte che mai. Uniti al di là della folla e della popolarità, del presente e del passato, in un amore che non conosceva panchine pensionistiche!