Quale futuro per l’Italia multireligiosa?

Padre Oliviero Ferro

Questo è stato il tema, affrontato da Brunetto Salvarani, direttore della Rivista “Cem Mondialità” nella sera del 26 marzo 2012 nella Casa dei Missionari Saveriani a Salerno. Ha condiviso le sue riflessioni, partendo dalla constatazione (questo è il primo punto) che c’è un MONDO IN FUGA, un mondo che cambia continuamente, che rimescola modelli. Sembra quasi che il domani sia peggio dell’oggi. C’è una crisi di speranza, di questa civiltà europea che si sente vecchia e superata. Il prossimo è qualcuno che non c’è più, non riusciamo più a incontrarlo. In poco tempo abbiamo dovuto confrontarci, senza essere preparati, con il pluralismo religioso. Il dato che ci deve far riflettere sono le conversioni di italiani all’Islam e al Buddismo. Oramai è tempo che ci siano delle intese, secondo la Costituzione, anche con le altre fedi. Ce lo ricorda il Concilio Vaticano II nel documento sulla Libertà religiosa. Naturalmente ci vorrebbe anche nelle scuole un pluralismo di insegnamento religioso. Molta responsabilità hanno i Massmedia che spesso fanno passare solo le cose negative delle altre religioni e delle etnie (es: terrorismo, matrimoni misti,ecc.). Anche la Chiesa ha scoperto in ritardo questo scenario multi religioso. Altre realtà positive cominciano ad emergere. Una fra tutte è quella del Comune di Novellara, in Emilia Romagna, dove l’amministrazione si è accorta che nel territorio sono presenti una cinquantina di etnie. Invece di creare un clima di paura o di indifferenza, le hanno viste come risorsa, promuovendo diverse iniziative. Si è cercato di farle avvicinare, conoscere, attraverso: Mondo Pentola (cucina), lingua, sporta, Feste (Ramadan,Capodanno Cinese, festa dei Sik, Pasqua e Natale), musica,danza, regali,mangiare insieme). Importante è stato il lavoro nelle scuole e la collaborazione anche della parrocchia. Un modo per vivere concretamente la GLOCALITA’ (radicati nel territorio, ma immersi nel mondo). E’ poi passato a ricordare che siamo a cinquant’anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II. Ricorda il messaggio inaugurale di Papa Giovani, in cui lui diceva di guardare ai segni dei tempi e di diffidare dei profeti di sventura, ma di vivere la speranza cristiana. Papa Paolo VI, nell’enciclica “Ecclesiam Suam” usa la parola “colloquium” invece di “dialogus”, cioè vuol dire pochi ragionamenti metafisici, ma incontro di persone (vedi il film “Benvenuti al Sud”). E’ il dialogo della vita quotidiana, del riconoscere nell’altro il fratello e la sorella e di scambiare le informazioni molto semplicemente. Infine ci ha regalato il “DECALOGO DEL DIALOGO”. Il dialogo si fa: 1.tra le persone  e non le culture; 2. A partire dalle esperienze concrete; 3. A partire dalla nostra identità; 4. A partire dalla valorizzazione delle cose che abbiamo in comune; 5. Senza mai nascondere le cose per cui siamo diversi; 6. È fatto di qualcuno che racconta; 7. È fatto da qualcuno che ascolta; 8. È fatto di gesti, di silenzio, di attenzione, di pazienza; 9. È un fenomeno glocale (radicati nel territorio, ma cittadini del mondo). 10. È qualcosa che arricchisce e ci rende migliori. Al termine del suo intervento, ci sono state diverse domande che hanno arricchito la serata. Non abbiamo riempito la sala, ma abbiamo veramente colloquiato. Ci siamo detti le cose che portavamo nel cuore. Da non dimenticare la presenza della dirigente e docenti della scuola di san Antonio in Pontecagnano che hanno accolto la mostra itinerante sui Volti e che ci hanno incoraggiato a collaborare per render il dialogo veramente concreto.

Un pensiero su “Quale futuro per l’Italia multireligiosa?

  1. Le chiese non pagano l’ICI/IMU no? Consideriamole “bene di tutti” senza simboli religiosi”in chiaro” e luogo di culto per tutte le religioni secondo giorni e orari da stabilirsi con tolleranza e rispetto. Lei Padre, lo so che non troverà provocatoria la mia richiesta, ma l’arcivescovo Bagnasco probabilmente mi metterebbe al rogo.
    Grazie per la sua presenza su questo giornale e per i suoi scritti.
    Margherita

I commenti sono chiusi.