Il valore della lettura per i giovani

Giovanna D’Antonio

E’ ormai sempre più nota ed evidente la disaffezione dei giovani verso la lettura, un’attività solitaria, silenziosa e spesso impegnativa, alla quale i giovani preferiscono attività ludiche immediate, maggiormente stimolanti a livello visivo e sonoro e condivisibili da una comunità, come per esempio possono essere i videogiochi. Dalle numerose ricerche effettuate sull’argomento emerge che i ragazzi italiani tendono ad abbandonare l’abitudine alla lettura con il trascorrere degli anni, nonostante il grande sforzo compiuto dalle case editrici, dai blog, dai giornali, dalle librerie, dagli operatori culturali e dagli insegnati per avvicinare i ragazzi ai libri. Uno dei motivi principali per cui i giovani preferiscono trascorrere il proprio tempo libero navigando su internet o vicino ai videogame è dovuto anche al fatto che essi vedono la lettura come un elemento scolastico obbligatorio e quindi come un’imposizione venuta dall’alto. Compito dei genitori, degli insegnanti e degli adulti in generale è  far capire ai più giovani l’importanza della lettura per ogni individuo; perché un libro è vita vissuta, storia, morale, ammonimento, ispirazione, liberazione. Leggere è uno strumento che può aiutare i ragazzi ad interpretare il mondo nei suoi vari aspetti in quanto consente di aprire la mente a nuovi orizzonti attraverso la stimolazione della fantasia. E’ importante che i ragazzi si allenino quotidianamente nella pratica della lettura affinché essa non venga più vista come un’impresa ardua e faticosa ma come una piacevole distrazione. Tuttavia esistono anche ragazzi che questo valore intrinseco della lettura l’hanno già compreso e per tanto riservano buona parte del loro tempo libero a questa attività. Da un recente sondaggio è emerso che l’interesse della lettura fra i giovani è al quarto posto, dopo il cinema, l’utilizzo del pc e la radio, e prima dell’interesse per la discoteca, i concerti e lo sport. La generazione “always on”, cioè quella formata dai ragazzi la cui fascia di età va dai 14 ai 19 anni, si caratterizza per una dieta mediatica sempre più flessibile, nella quale l’uso dei media tradizionali è affiancato da quello dei nuovi mezzi di comunicazione. Anzi questi “new media” permettono ai giovani un accesso ai contenuti, e quindi anche alla lettura, mobile, veloce e simultaneo; per esempio i giovani di oggi possono ascoltare musica, vedere un film o leggere un libro su uno stesso dispositivo, cosa assolutamente impensabile fino a una decina di anni fa. Per tutte queste caratteristiche la fruizione culturale giovanile può essere definita nomade, allo stesso modo della lettura che non è più sequenziale e regolare ma frammentata e realizzata su dispositivi diversi ( Pc, iPhone, libro e giornale ). Cambiano dunque le modalità e i dispositivi di lettura ma per fortuna il valore della lettura non è cambiato ed esistono ancora ragazzi che pensano che leggere arricchisca non solo il proprio livello culturale ma soprattutto la propria persona.