Salerno: petrolio Vallo di Diano, Cisl ” No all’arrivo trivelle nel comprensorio”

 “No alla perforazione del sottosuolo. Il Vallo di Diano può svilupparsi attraverso un’economia basata sul turismo. Ma ora, come non mai, bisogna essere tutti uniti e dare a questa idea una forma concreta, altrimenti sarà l’ennesima occasione persa. No al petrolio, ma lavoriamo tutti insieme per consentire al Vallo di Diano di svilupparsi concretamente”. In questo modo Giovanni Giudice, segretario generale della Cisl Salerno, interviene in merito alla vicenda legata alla richiesta della compagnia petrolifera Shell, interessata ad effettuare delle ricerche nei territori di alcuni comuni  valdianesi finalizzati alla ricerca del cosiddetto ‘oro nero’. La Cisl salernitana, quindi, attraverso il suo massimo esponente, sposa la posizione dei sindaci del comprensorio che, nei giorni scorsi, hanno ribadito il loro diniego in merito all’arrivo delle trivelle sul territorio. “Dobbiamo mobilitarci e anche il sindacato deve farlo, perché tutelare i lavoratori, i pensionati e le loro famiglie significa farlo in questo modo”, ha tuonato Giudice. “Questa operazione porterà ad un finto progresso, che minaccerà un territorio bello ed incontaminato come il Vallo di Diano, ricco di storia, cultura e non solo. In zona sono presenti anche delle falde acquifere che alimentano gli acquedotti che forniscono tutto il comprensorio e, quindi, potrebbero essere compromessi dal lavoro delle trivelle. Far sorgere questi pozzi a pochi passi dai centri abitati è una pazzia”. La Cisl Salerno, quindi, si unisce al coro di no dei tanti sindaci del comprensorio, puntando tutto sulla carta del turismo: “Il Vallo di Diano è conosciuto per l’ottima cucina, il turismo verde, un turismo culturale a misura familiare, per la grossa produzione di olio d’oliva e le sue eccellenze come le fragole di Petina ed il carciofo bianco di Pertosa. Mi fa piacere che i sindaci in questi giorni siano andati oltre gli schieramenti politici, dimostrando una compattezza che non si vedeva da tempo. L’obiettivo deve essere quello di continuare ad investire su questo tipo di sviluppo e non far diventare il Diano un ‘distretto petrolifero’ con conseguente perdita dell’identità culturale, sociale ed economica della popolazione a vantaggio delle solite poche multinazionali”. Un Giudice deciso, quindi, a sposare ogni iniziativa che i sindaci decideranno di mettere in campo nei prossimi giorni: “Quando c’è da lottare per una giusta causa questo sindacato non si è mai tirato indietro. Fin da ora siamo vicini a queste popolazioni e le sosterremo in tutti i modi possibili. Ma dopo la protesta sarà il momento di programmare, di dare vita a progetti concreti. Questa battaglia non deve essere fine a se stessa, ma solo l’inizio di uno sviluppo che può essere la consacrazione giusta per l’intero Vallo di Diano”, ha concluso Giudice.