Figli solo legittimati dalle nozze
Procreazione ed amore, nell’ambito del matrimonio come luogo privilegiato in cui far crescere la prole, collaborando al progetto di Dio sull’umanità. Il messaggio che il Pontefice ha lanciato nell’udienza alla Pontificia Accademia per la Vita, nell’ambito del convegno sull’infertilità.”La dignità umana e cristiana della procreazione, infatti – ha sottolineato Benedetto XVI -, non consiste in un ‘prodotto'”, ma si realizza “nel suo legame con l’atto coniugale, espressione dell’amore dei coniugi, della loro unione non solo biologica, ma anche spirituale”. Nel plaudire e nell’incoraggiare la ricerca scientifica, Ratzinger ha rimarcato la valenza dell’amore, anche se non fecondo, nel ruolo genitoriale. Ovviamente resta il vincolo nuziale, con il suo amore indissolubile e le sue promesse di fedeltà in ogni circostanza, sacramentale suggello ad una vita di coppia. Oggi, che la nascita sembra un evento biologico accelerato dal desiderio anche egoistico, più che dal benessere del nascituro, un voler produrre a proprio piacimento, uso e consumo, nuove vite, il Pontefice punteggia il valore sacro dell’esistenza e ricorda la genesi di un atto unitivo che, aperto alla procreazione, è di per sé già fecondo in quanto d’amore. Vicina comunque la Chiesa al dramma di quanti si vedono depauperati della gioia di un frugolo, stretti dalle maglie dell’infertilità: gli enormi passi avanti che la ricerca scientifica ha dischiuso sulla nuova era, fanno ben sperate per quelli che sono i supporti alla vita, sempre nell’ottica della naturalità del gesto, come ricorda la fecondazione medicalmente assistita. In quanto a tutte le forme di manipolazione, a tutte quelle pratiche genetiche, che stanno accelerando la nascita da coppie omo, da single o da convivenze non sancite dal vincolo sacramentale, Ratzinger ha ricordato che il vero amore, emanazione di quello divino, resta un atto generoso di donazione, già per il semplice fatto di arricchire l’altro partner del dono di sé, anche senza obbligo di continuazione della specie, per cause indipendenti dalla volontà di singoli.
Gentile direttrice,
trovo il titolo un poco fuorviante. Il mio omonimo parla a profusione di aria fritta ma non capisco da dove si coglie il messaggio che i figli siano legittimati solo dalle nozze (concordatarie, naturalmente). E i figli “naturali”? Li benedice o li maledice?
I miei migliori saluti
Joseph