Salerno: Cisl, Mobilità infermieri
“Delibera errata, per mero errore o per semplice incuria, resta il danno di oltre settanta infermieri che hanno presentato istanza e non sono stati inseriti nella delibera 1188/2011 del Commissario Bortoletti. E’ una gestione arruffona e confusa quella dell’ASL Salerno, sostenuta dalla politica regionale e provinciale che tiene sotto scacco Salerno e Provincia, alla mercé della più grave disattenzione alle reali esigenze di un territorio che dovrebbe essere governato in trasparenza e contraddittorio propositivo con le parti sociali. Se tutto quanto non avviene, allora appare evidente la necessità di denunciare le scempiaggini del Commissario Bortoletti e dei suoi pretoriani d’assalto. I fatti accaduti sono chiari e sotto gli occhi di tutti. Durante un incontro tenutosi in data 24/01/2012 presso la Regione Campania, presenti sia il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria che il sub Commissario Sanitario dell’ASL Salerno, si era convenuto, a richiesta del sub Commissario ad Acta dott. Achille Coppola, di sospendere le delibere nn. 1188 e 908 che disponevano la mobilità regionale di personale infermieristico e medico, in considerazione che gravi problemi di tenuta si stavano determinando nell’Azienda Ospedaliera Universitaria a causa della presumibile e presumibile potenziale emorragia di personale. Nel mentre la sub Commissaria Sanitaria, dott.ssa Caropreso in ottemperanza a quanto convenuto, ha deliberato la sospensione della mobilità con la deliberazione n. 10 del 31/01/2011, il Commissario Bortoletti, rientrato in servizio dopo oltre 40 giorni di assenza derivanti dalla necessità di mettere a posto la sua situazione, con la deliberazione n. 29 del 17/02/2012 reitera a sua volta la mobilità di cui alla deliberazione n. 1188, disattendendo a quanto convenuto con la Regione Campania per il tramite del sub Commissario Coppola. I processi di mobilità avviati, che prevedono l’emorragia dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno di oltre 100 infermieri, necessitano pertanto di essere rapidamente compensati con analoga procedura di reclutamento da parte del Direttore Generale Bianchi, pena la chiusura ovvero la drastica riduzione delle attività degli ospedali di Cava, Mercato San Severino, Da Procida e Castiglione di Ravello. Appare evidente dunque la necessità, poiché le istanze pervenute al San Leonardo di Salerno di mobilità regionale sono inferiori alla decina, che bisognerà avviare il reclutamento nella graduatoria regionale del personale precario, in ottemperanza a quanto disposto dalla regione. In assenza sono gravemente a rischio, oltre che i LEA, anche i presidi Ospedalieri transitati presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Leonardo. Ecco forse spiegato il trucco del “commissario prestigiatore” nel non aver chiuso poiché immorale nessun ospedale: quelli a rischio sono transitati tutti all’azienda ospedaliera. Per fortuna però qualcuno non ha ancora perso la testa. Se da una parte Salerno deve subire la gestione di un Commissario che avvia un processo di mobilità non aderente alle linee guida regionali e dimenticandosi oltre settanta infermieri nei computer aventi diritto ai trasferimenti, dall’altra vi è un Direttore Generale che attiva coerentemente il reclutamento nelle liste regionali del personale precario da stabilizzare. Il suo è un comportamento coraggioso, a tutela della salute di tutti i cittadini salernitani. La Regione e la politica locale decidesse cosa vuol fare della sanità pubblica di Salerno. La scelta più coerente è far avviare al lavoro circa 100 nuovi infermieri, e di questi tempi scusate se è poco. Di contro scegliesse quale comportamento è più coerente, rispettare le linee guida regionali o sostenere chi se ne infischia, tra cui, uno su tutti, il Commissario Bortoletti. (Pietro Antonacchio)
E che ne dite di tutti quei preparatissimi infermieri che da anni sono esuli in terre del Nord.Quando potranno tornare a casa? Quando potranno finalmente assistere la propria gente? Quando potranno essere utili alla loro amata terra??? Vogliamo tornare a Zante! Siamo Salernitani e ce ne vantiamo ma qualcuno si è dimenticato di noi…Quando aprirete le porte a chi ha ben pagato il costo dell’emigrazione?!Siamo pronti a lavorare per migliorare la nostra città, siamo stanchi di sentirci stranieri in Italia. Vorremmo tanto essere apprezzati nelle nostre Aziende Ospedaliere dopo tanto impegno.Salerno la portiamo nel cuore, ma forse il suo ha smesso di battere per noi.
che vergogna ,lavoro per noi salernitani a salerno non esiste.grazie alla meritocrazia di chi non si e mai mosso da casa sua…noi siamo emigranti in casa nostra.forse alla pensione ci arriveremo sempre come infermiere fuori regione.che schifo….
Bravo.Prima delle questioni politiche,sindacali,manageriali,ci sono quelle del diritto dell’essere umano che viene trattato come un pacco postale:”i nove infermieri dell’ Ospedale G.Fucito di M;ercato San Severino” che si sono visti spostare da un P.O.all’altro per ben due volte………………grazie a questi “GIOCHI” di prestiggio.Grazie
È DAL 1999 CHE SONO AL NORD ITALIA,VORREI TANTO TORNARE NELLA MIA TERRA.SONO PROPIO STUFO.
non è possibile che per noi non sia possibile un ritorno nella propria terra per colpa di questa gente. sono quasi 10 anni che sono fuori casa, prima per lo studio e poi per il lavoro… ora voglio tornare, ma grazie a questa “splendita” politica i nostri sogni rimarranno vani. cosa che non succede in altre regioni. ma come siamo messi??? qui si gioca con la vita e il futuro delle persone e delle famiglie. VERGOGNA!
Condivido il pensiero espresso da molti.
Chi paventa la mobilità è magari una persona poco operosa proprio perché conoscendo certi meccanismi, è rimasto a “casa sua” anziché farsi un mazzo fuori regione spendendo quasi tutto quello che guadagna solo per potere lavorare.
Tutto il terziario dovrebbe essere “mobile” e adattabile alle necessità nazionali.
è una vergogna il sud i nostri figli per lavorare vanno al nord quando al sud mancano tanti infermieri riaprite queste benedette mobilità e concorsi siamo stanchi di essere trattati come il terzo mondo BASTA ridateci i nostri figli . firmato una mamma incazzata.
cosa vi posso dire? sono una mamma di4 figli quasi tutti al nord per un pò di contratto a tempo determinato.Io non posso pensarci, come mai tutto questo malgoverno, di mezzo secolo addietro debba cosi pesare sui nostri figli? Chi ci ha portato in questa fogna? avranno pure loro dei figli? Quindi cosa hanno insegnato a Questi giovani,che oggi non sanno quale strada sceglere per far si che possano avere un po di futuro? siamo in una fogna e ancora non la smettono di mettersi in mostra con queste idee politiche che ci hanno portato alla rovina.Se solo pensassero che il futuro della nostra bella Italia sono i nostri figli. come pure i loro,tutti i nostri bei politici cambierebbero mestiere.Anzicchè fare politica andrebbero a fare i mercanti ambulanti .TUTTI ma proprio TUTTI.POLITICI e CORRUZIONE hanno superato tutti i limiti.