Nel futuro, prima di tutto, un progetto per l’uomo

Giuseppe Lembo

Oggi le parole “sinistra” e “destra”, non parlano più all’Italia. Quale sarà il futuro di questo nostro Paese? Quali i cambiamenti possibili? Chi saprà interpretare correttamente l’Italia futura? Che succederà da oggi in avanti? Ci sarà una sinistra antagonista? E a destra? Quale il peso della componente radicale? Quale il peso della componente riformista? L’Italia, non solo l’Italia ma anche il resto del mondo, per non morire, devono necessariamente cambiare il capitalismo finanziario, un mostro che vuole prendere egoisticamente tutto per sé, concentrando sempre più le ricchezze nelle mani dei pochi ed affamando i tanti del mondo che non contano il resto di niente, vittime come sono dei poteri forti, candidati arroganti a comandare il mondo. Loro sono senz’anima; sono avidamente alla ricerca della ricchezza; loro, per difendere ricchezza e privilegi, sono capaci di tutto, ma proprio di tutto, non esclusi atti di violenta disumanità contro quei tanti mangiatori inutili e quegli umani improduttivi, un peso “da eliminare”, da sacrificare secondo la morale di chi se la gode, praticando l’usura e la violenza. Per fare meglio funzionare anche la società dei forti che pensa sempre più solo a se stessa, bisogna cambiare e costruire insieme un progetto per l’uomo, con al centro l’uomo della Terra, la sua umanità e non più gli aguzzini assassini che possono portare solo alla fine di tutto, perché indifferenti a tutto, tranne che ad accumulare ricchezza, un privilegio dei pochi sui tanti del mondo.